ITA, il Mef non ha il contratto sul ramo aviation. Fassina a PP: inaccettabile

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ROMA (Public Policy) – “Si fa riferimento alla richiesta, formulata dagli onorevoli interroganti ai ministeri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle finanze, di rendere noto il testo del contratto tra Alitalia in amministrazione straordinaria e Italia Trasporto Aereo Spa (meglio nota come Ita Airways), con cui quest’ultima ha acquisito i cespiti del perimetro aviation della prima. Le strutture tecniche del ministero dell’Economia e delle finanze hanno comunicato che il ministero non è in possesso del testo del contratto in quanto lo stesso è stato negoziato e concluso direttamente dalle parti coinvolte”.

Così nella risposta resa giovedì dal sottosegretario all’Economia Federico Freni, in commissione Trasporti alla Camera, a un’interrogazione a prima firma di Stefano Fassina (Leu), cofirmata anche dai deputati dem Enza Bruno Bossio e Davide Gariglio, in cui si chiedeva di conoscere “il testo del contratto tra Alitalia in amministrazione straordinaria e Ita Spa con cui quest’ultima ha acquisito i cespiti del ramo aviation”.

“Il ministero dell’Economia e delle finanze, quale azionista di controllo di Ita Airways, non è intervenuto nella negoziazione, trattandosi – ha aggiunto il sottosegretario – di una attività rientrante nella gestione operativa aziendale. A tal proposito non è superfluo osservare che Ita Airways è sottratta all’applicazione del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (dlgs 175/2016), in virtù della specifica previsione contenuta nel decreto legge che ne ha autorizzato la costituzione (dl 18/2020, art. 79) e nel dm 9 ottobre 2020, istitutivo della società, ai sensi del quale la società agisce in regime di diritto privato perseguendo obiettivi commerciali e industriali, nel rispetto della normativa interna ed eurounitaria”.

“Per quanto consta a questo ministero, l’accordo tra le società è stato concluso nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dalla Commissione europea con lettera del 15 luglio 2021, ribadite nella decisione del 10 settembre 2021, accessibile pubblicamente sul sito web della Commissione europea-direzione generale Concorrenza sin dal 24 gennaio 2022. Si aggiunge, infine, che il ministero dello Sviluppo economico ha comunicato, altresì, di non detenere agli atti il contratto di acquisto di cespiti del perimetro aviation trattandosi di materia riferita a negoziazioni commerciali intervenute direttamente tra le società interessate”.

Il Mef detiene il 100% di Ita, la risposta è inaccettabile, avrebbero dovuto permettere al Parlamento di conoscere l’atto”, commenta Fassina a Public Policy: “Spero che non pongano ostacoli a Ita quando chiederò di conoscere il contenuto del contratto”.

Nell’interrogazione si ricordava che “l’Italia ha dovuto provare che tra le due società non vi fosse continuità giuridica ed economica, tale per cui l’Ita avrebbe, di fatto, ereditato aiuti di Stato passati già dichiarati illegittimi in capo all’Alitalia; e che nel conferire l’apporto finanziario all’Ita, essa si è comportata secondo i criteri di un operatore di mercato; per tali motivi, l’Ita ha potuto acquistare a trattativa privata (direct negotiation) solo il ramo d’azienda di Alitalia attinente al volo (aviation) e non anche i rami manutenzione e maneggio bagaglio i quali, viceversa, sono dovuti andare all’asta, cui Ita ha potuto partecipare a parità di condizioni con altri operatori (si vedano al proposito il paragrafo n. 170 della lettera della Commissione” del 10 settembre, “e l’articolo 11 quater del decreto legge n. 173 del 2021, come modificato dall’articolo 7, comma 2, del decreto legge n. 121 del 2021)”. (Public Policy) GIL