Il condono e le manine: l’ultima puntata del decreto Fiscale

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ROMA (Public Policy) – Il percorso della manovra si arricchisce di un giallo dagli esiti non prevedibili. Il vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio, ospite in tv a Porta a Porta, ha rinnegato alcuni contenuti del decreto Fiscale collegato alla manovra.

Non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato” ha denunciato l’esponente 5 Stelle, aggiungendo che “sarà depositata una denuncia alla procura della Repubblica”. Di Maio ha sostenuto che il testo inviato al presidente della Repubblica sarebbe diverso da quello approvato in Consiglio dei ministri, anche se poi il Quirinale ha chiarito che non era pervenuto ancora nulla.

A mandare su tutte le furie i 5 stelle ci sarebbe una parte del decreto che prevede una sanatoria ai contributi previdenziali, alle imposte sostitutive e anche all’Iva con tetto di 100mila euro non onnicomprensivo, ma per singolo tributo o periodo di imposta. Inoltre, nel testo “manipolato”, ci sarebbe anche l’esclusione della punibilità penale di un eventuale riciclaggio o autoriclaggio connesso alla presentazione di una dichiarazione infedele, se non addirittura fraudolenta, che potrebbe rientrare nella pace fiscale.

“Questa parte deve essere tolta. Non ho mai detto che si volevano aiutare i capitali mafiosi. Nel testo che è stato trasmesso al Quirinale c’è una sorta di scudo fiscale e una non punibilità per chi evade” ha affermato il vicepremier, per poi sentenziare: “Il decreto fiscale così scritto noi non lo voteremo mai. Quindi ad oggi non c’è nessun decreto fiscale”.

A bloccare l’invio del testo al Quirinale, dopo che le accuse di Di Maio erano già trapelate (la puntata di Porta a Porta era registrata), pare ci abbia pensato il premier Giuseppe Conte in persona, che nel frattempo si trova a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo (“Venerdì torno a Roma e si chiude. Abbiamo approvato un testo nel Consiglio dei ministri, e il testo deve essere quello” ha spiegato Conte in nottata). Il capo del Governo sembra voglia ricontrollare il decreto “articolo per articolo”. Ma se c’è stata manipolazione, di chi è la “manina”? “Escludo responsabilità politiche, perché mi fido delle persone con cui siamo al Governo” ha chiarito il vicepremier M5s, aggiungendo però che “questo è il Governo col più alto numero di nemici, ma non mi sorprende”.

IL TWEET DEL QUIRINALE

“In riferimento a numerose richieste da parte degli organi di stampa, l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica precisa che il testo del decreto legge in materia #fiscale per la firma del Presidente della Repubblica non è ancora pervenuto al #Quirinale”.

LE PAROLE DELLA LEGA

“Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia”.

LA BOZZA

Arriva la possibilità, per chi ha effettuato la dichiarazione dei redditi, di presentare una dichiarazione integrativa “speciale” per denunciare i redditi rimasti nascosti, con un limite di 100mila euro (e comunque non superiore del 30% di quanto già dichiarato). Il mini condono riguarda quattro periodi di imposta non soggetti a prescrizione, ovvero dal 2013 al 2016. La norma – che rientra nella cosiddetta ‘pace fiscale’ e che ha provocato l’ira di Di Maio – è contenuta, come detto, nell’ultima bozza di decreto Fiscale, collegato alla manovra e di cui Public Policy ha preso visione.

La norma consentirà di far emergere le somme nascoste nelle dichiarazioni presentate entro il 31 ottobre 2017. Sulle cifre che verranno si applicherà un’aliquota del 20%.

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PAM–GAV-SOR