ROMA (Public Policy) – Sulle varietà agricole geneticamente modificate, i cosiddetti Ogm, Pd, Green Italia-Verdi europei e Fare per per fermare il declino (in lista con Scelta europea) la pensano diversamente ma sulla libertà di scelta dei singoli Stati la parola d’ordine è una sola: autonomia, ovvero l’Ue deve dare la possibilità a ogni Stato membro di decidere se ricorrere agli Ogm o no.
Lo mette in luce un’intervista parallela ai partiti Pd, Green Italia e Fare per fermare il declino, condotta dalla rivista Le Scienze, su alcuni temi chiave ambientali in vista delle prossime elezioni europee. Nello specifico il Pd ha precisato che la sua posizione è “orientata a rivedere le procedure accrescendo l’autonomia dei singoli Stati che intendono investire con chiarezza sulla biodiversità agricola, alimentare, ambientale e ci attendiamo un ruolo protagonista del nostro Paese durante il semestre di nostra competenza”.
Green Italia, pur ribadendo la sua netta contrarietà all’uso degli Ogm (“l’Europa deve essere Ogm free, deve essere vietato l’uso di Ogm nell’alimentazione animale e umana”) ha precisato che “anche se non siamo favorevoli ad una rinazionalizzazione della procedura di autorizzazione deve essere concessa la possibilità ad ogni Stato membro di introdurre misure di divieto di coltivazione Ogm”.
Fare per fermare il declino ha invece sottolineato la giustezza delle attuali procedure europee in materia, affidate all’Agenzia per gli alimenti europea, evidenziando come “gli Ogm vengono ampiamente utilizzati nel mondo da oltre una quindicina d’anni e si calcola che tre miliardi di persone si alimentino con essi senza alcun effetto dannoso documentato per la salute”. Dunque per Fare per fermare il declino “è da confermare e sostenere la politica comunitaria attualmente perseguita.
Non è condivisibile il comportamento dello Stato e del ministero italiano, influenzato da spinte ideologiche e commerciali, inaccettabile soprattutto perché si permette al contempo l’importazione e l’utilizzo di cereali Ogm per l’alimentazione animale in grande quantità – si legge nella risposta rilasciata a Le Scienze – Ciò detto, alla luce di una visione federalista dell’Europa, agli Stati membri va comunque lasciata la possibilità di accettare o meno la direttiva europea. Deve essere una loro libera scelta, e non un’imposizione venuta dall’alto”. (Public Policy)
NAF