di Riccardo Pieroni
ROMA (Public Policy) – Il futuro Governo di centrodestra potrebbe rivedere le riforme Cartabia e intervenire con un piano carceri. Ma non solo: in Parlamento l’attenzione nei prossimi mesi, con molta probabilità, sarà rivolta al presidenzialismo e all’autonomia differenziata, oltre a possibili novità su Province e Roma Capitale. Altri interventi ritenuti prioritari dai partiti che sosterranno il nuovo Esecutivo riguardano soprattutto Pubblica amministrazione e sicurezza. Ma vediamo i dettagli, in base ai programmi presentati prima delle elezioni politiche poi vinte dal centrodestra.
RIFORME CARTABIA
Ieri dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera – unanime e definitivo – ai decreti legislativi sulle riforme del processo civile e penale e sull’ufficio per il processo. Il centrodestra punta a rivedere gli interventi promossi dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia (e sostenuti nei mesi scorsi anche da Forza Italia e Lega). Nell’accordo quadro di programma sottoscritto da FdI, FI, Lega e Noi Moderati si fa riferimento, in particolare, alla separazione delle carriere, allo “stop ai processi mediatici” e al “diritto alla buona fama”. FI vuole modificare la prescrizione processuale (improcedibilità) e “rendere inappellabili le sentenze di assoluzione di primo e secondo grado”.
Mentre sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm) e dell’ordinamento giudiziario spetterà al nuovo Esecutivo esercitare la delega. Ci si aspettano quindi sostanziali modifiche su alcuni degli aspetti contenuti nel provvedimento, licenziato dal Parlamento lo scorso giugno. Fratelli d’Italia punta a introdurre il sorteggio per i membri del Csm e uno stop alle “porte girevoli” tra magistratura e politica.
CARCERI
FdI non vuole provvedimenti “svuota carceri” e chiede di stipulare accordi bilaterali per far scontare ai detenuti stranieri le pene negli Stati d’origine. Tutti i partiti della coalizione propongono un nuovo piano per gli istituti e un aumento dell’organico e delle dotazioni della polizia penitenziaria. Altra proposta comune è quella di incrementare la pianta organica di tribunali e procure, oltre a intervenire sulla geografia giudiziaria, ridisegnata dal Governo Monti nel 2012.
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@ri_piero