“NECESSARIO SBUROCRATIZZARE IL PARLAMENTO PER SCRIVERE BUONE LEGGI”
(Public Policy) – Roma, 4 lug – Snellire la burocrazia
parlamentare, cambiare i regolamenti di Camera e Senato,
l’incubo per le frasi “il Governo va sotto”, “mai replicare
se no c’è la controreplica”. Paola Severino, ex ministra
della Giustizia, racconta la sua esperienza durante
l’incontro organizzato dalla commissione pari opportunità
del Csm in occasione dei cinquant’anni dell’entrata delle
donne in magistratura al Csm.
Prima donna a ricoprire il ruolo di ministra della
Giustizia, Severino parla del “primo giorno di scuola” al
ministero: “Avevo in mente tante belle norme descrittive,
quelle che noi professori (Severino è anche docente
universitario; Ndr) e avvocati vorremmo vedere, dove c’è un
inizio, una descrizione, una fine con una sanzione. Invece
il prodotto che vedevo davanti a me erano una serie di
numeri: il comma tale, dell’articolo tale, del capoverso
tale… Ho detto ‘Non le voglio vedere delle norme così, per
una vita ho combattuto contro il sistema dei rinvii’. Mi
hanno risposto ‘Non si può'”.
La ragione è che “se poi vai in Parlamento e porti tutto il
testo della norma l’emendamento può coprire tutto il testo,
anche quello che è ripetitivo della norma preesistente”
spiega Severino, così per evitare “che la burocrazia del
Parlamento travolga l’intera norma” bisogna limitarsi a
introdurre “pezzettini di norma”.
“Non è il caso – suggerisce l’ex ministra – che
modifichiamo il regolamento parlamentare e diciamo che tutti
i contenuti descrittivi o ripetitivi di una norma non
possono essere oggetto di emendamento e quelli innovativi
sì?”
UN INCUBO LA FRASE ‘IL GOVERNO VA SOTTO’
La “seconda lezione” è in Parlamento: “Nessuno ti insegna
la tecnica del rapporto con il Parlamento. Una situazione
terrificante in cui tutti ti dicono: per carità se dai un
parere del Governo e il Parlamento è di diverso avviso il
Governo va sotto. Questa frase ‘il Governo va sotto’ ce l’ho
avuta come un incubo per un anno della mia vita. Lì senti
tutto il peso della responsabilità del ministro della
Giustizia, spesso l’ago della bilancia per la sopravvivenza
di un governo”.
“IN PARLAMENTO MAI REPLICARE”
“Altra frase che terrorizzava le mie giornate era ‘Mai
replicare se no c’è la controreplica’. C’era discrasia fra
una forte burocratizzazione dell’Aula in cui ogni
componente, gruppo o dissidente può parlare per un tot di
minuti e il Governo: quando senti una opinione che contrasta
vorresti dire la tua ma ti trattengono se no si riapre il
dibattito” e così i lunghi tempi.
Dall’altra parte, fa notare Severino “ti rendevi conto
dell’importanza del Parlamento che è quello che fa le leggi,
il Governo dà la guida ma le Camere decidono anche sui
decreti legge e i decreti legislativi. È difficile tenere il
timone al centro e cercare di portare a compimento leggi che
siano almeno nella linea tendenziale del Governo. Questo
comporta una necessità di confronto, solo attraverso la
convinzione puoi portare una parte politica ad approvare o
no una legge”.
E sui tempi di approvazione delle leggi Severino aggiunge:
“I tempi del Parlamento sono troppo lunghi, non può
occorrere un anno e mezzo per portare ad approvazione una
legge di cui tutti avvertono l’esigenza e la drammatica
urgenza” a proposito dello svuota-carceri mai approvato.
SNELLIRE I LAVORI DELL’AULA
Bisogna “snellire la burocrazia parlamentare” continua
Severino, domandandosi: “È necessario che in un’Aula vuota
parli il rappresentante di ciascun gruppo applaudendosi tra
loro e poi vadano via tutti e parli l’altro gruppo? Non
sarebbe meglio che un rappresentante sintetizzasse la
posizione del gruppo, lascerebbe più spazio al confronto”.
LA COMPETIZIONE TRA CAMERA E SENATO
“Altra scoperta è la competizione che c’è tra i due rami
del Parlamento” conclude l’avvocato Severino: “La prima
volta andai in commissione Giustizia al Senato e dissi
‘questa proposta l’abbiamo discussa molto a lungo alla
Camera spero che abbia un iter veloce’ e mi si disse: qui si
ricomincia da capo, noi abbiamo una totale autonomia e
dobbiamo rivalutare la legge dal suo inizio”. (Public Policy)
LAP