(Public Policy) – Roma, 13 mar – L’idea è del senatore Pd
Walter Tocci, lanciata durante l’ultima direzione del
partito guidato da Pier Luigi Bersani: “Mantenere il
finanziamento – scrive sul suo sito – ma passando per una
libera scelta del cittadino attraverso uno strumento del
tipo 5xmille appositamente riservato allo scopo. Ho fatto
una stima e per conservare il finanziamento attuale il Pd
dovrebbe chiedere ai suoi elettori delle primarie un
contributo pari al costo del biglietto di un autobus ogni
mese. Sarebbe come andare ogni tanto ad una manifestazione.
Ma soprattutto in questo modo si preparerebbe la strada a
una riforma del partito”.
Pippo Civati, neodeputato democratico e noto blogger, la
rilancia, definendola “un’ottima base di partenza per
discuterne, anche se andrebbe associata immediatamente ad
altre due proposte”. La prima, secondo l’ex consigliere
regionale lombardo, è quella di “diminuire lo stipendio dei
parlamentari […] si può fare subito e dipende dal partito
prima ancora che dagli stessi parlamentari, perché i
parlamentari del Pd già rinunciano a una parte consistente
della propria retribuzione in favore del loro partito. Non
cambierebbe nulla a loro se a sua volta anche il partito
rinunciasse a quella quota”.
“La seconda – aggiunge Civati – per quanto riguarda i
rimborsi elettorali è quella di rinunciare subito a tutto
ciò che non è stato speso in campagna elettorale,
attenendosi al concetto di rimborso fin da ora e promuovendo
fin da ora una campagna di finanziamento alternativa,
trasparente e rendicontata, in previsione del congresso del
Pd e delle prossime sfide”. (Public Policy)
GAV