ROMA (Public Policy) – Istituire una bicamerale di inchiesta su disinformazione online e fake news. È quello che prevede, in sostanza, una proposta di legge a prima firma di Emanuele Fiano (Pd), incardinata nelle commissioni Cultura e Trasporti alla Camera. I relatori sono Anna Ascani (Pd) per la VII e Raffaella Paita (sempre Pd) per la IX.
Nella relazione illustrativa alla pdl si mette in luce l’esigenza di proteggere le “occasioni di maggiore partecipazione che offre la vita sociale e politica, seriamente minacciate dalle informazioni false (fake news) e dai ‘discorsi d’odio’ (hate speech) che si diffondono online. Le notizie false, le cosiddette ‘bufale’, non sono certamente una novità nel mondo dell’informazione tradizionale: la novità è rappresentata dalla rete internet e dalle sue caratteristiche proprie”.
Come ha ribadito Paita durante l’incardinameto della proposta, dunque, “occorre comprendere l’origine, la manipolazione e soprattutto le risorse” da cui nascono le fake news, “perché quelle ci faranno capire da dove arriva questa minaccia e se c’è una regia che è posta al di fuori dei confini nazionali”.
Vediamo, nel dettaglio, il contenuto del progetto di legge del Pd.
COMPITI COMMISSIONE
Tra i compiti della bicamerale più rilevanti sono quelli di “indagare sulla diffusione intenzionale e massiva di informazioni false o fuorvianti attraverso internet”, ovvero le cosiddette fake news, che possono essere fatte circolare “mediante la creazione di false identità digitali”, verificando anche l ‘eventuale connessione con gruppi organizzati o “Stati esteri che se ne servono allo scopo di manipolare l’informazione e di condizionare l’opinione pubblica”. Soprattutto per “consultazioni elettorali e referendarie”.
Compito della commissione anche quello di verificare “se e in quale modo” la disinformazione on line sia “sostenuta anche finanziariamente da gruppi organizzati o da Stati esteri”, analizzando l’eventuale correlazione con i “cosiddetti discorsi dell’odio o hate speech, ossia discorsi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
Tra le altre funzioni, ci sono quelle di: rilevare “eventuali iniziative di carattere normativo o amministrativo ritenute necessarie” per contrastare la diffusione di informazioni false, soprattutto in campagna elettorale; valutare l’adeguatezza delle misure introdotte dalle piattaforme on line per prevenire la disinformazione e verificare la possibilità che queste ultime adottino un “codice di autoregolazione” ad hoc, per prevenire la diffusione di fake news.
DURATA IN CARICA E COMPOSIZIONE
Per quanto riguarda durata in carica e composizione si prevede che i lavori della bicamerale, composta da 20 deputati e 20 senatori, si concludano “entro ventiquattro mesi dalla sua costituzione”, con una relazione finale al Parlamento sui risultati delle indagini. La commissione, però, può riferire alle Camere “ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque al termine del primo anno di attività”.
Come sempre nel caso di commissioni di inchiesta si prevede che essa proceda indagini e esami “con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria”.
Previsto anche l’obbligo del segreto per documenti e atti coperti dal segreto per componenti, funzionari e personale, compreso ogni eventuale collaboratore della bicamerale. (Public Policy) IAC