ROMA (Public Policy) – Arriva il Registro per la trasparenza dell’attività di relazione per la rappresentanza di interessi, tenuto dall’Agcm. È la principale novità della pdl Lobby che ha ricevuto mercoledì il prima via libera dalla Camera e ora passa all’esame del Senato. Prima approvazione, quindi, per una legge bandiera del M5s, dopo un iter che ha visto anche divisioni importanti all’interno della maggioranza.
Ma vediamo i principali contenuti del provvedimento:
PORTATORI INTERESSI E DECISORI PUBBLICI
In primis occorre rilevare come non siano state apportate modifiche alla definizione di ‘portatori di interessi’, che restano, quindi, “persone, enti, società o associazioni che, per lo svolgimento delle attività di rappresentanza di interessi particolari, incaricano rappresentanti di interessi” o “i committenti che conferiscono” un mandato per svolgere le relazioni pubbliche.
Viene modificata, invece, la nozione di decisori pubblici, con l’esclusione delle autorità indipendenti. Restano inclusi, invece, i membri del Parlamento e del Governo; i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali, i presidenti e i consiglieri provinciali e delle città metropolitane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali dei comuni capoluogo di Regione (e non più di comuni con più di 300mila abitanti) e gli organi di vertice degli enti pubblici statali. Sono compresi, anche, i responsabili degli uffici di diretta collaborazione di sindaci o ministri.
Tra gli altri, invece, restano esclusi dall’applicazione della nuova normativa: funzionari pubblici, giornalisti e rappresentanti dei partiti politici.
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FRA-IAC