di Fabio Napoli
ROMA (Public Policy) – Dopo quattro anni dall’avvio del suo iter parlamentare l’aula del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge per lo sviluppo dei piccoli Comuni.
Il cuore della pdl – frutto di due proposte Pd (a prima firma Ermete Realacci) e di una del Movimento 5 stelle (a prima firma Patrizia Terzoni) – è l’articolo che istituisce un Fondo ad hoc per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.
A questo articolo, che mette sul piatto 100 milioni fino al 2023, sono legati tutti gli altri articoli della pdl – una decina, alcuni dei quali ribadiscono norme già esistenti – che esemplificano cosa i Comuni potranno fare con le risorse a disposizione.
I progetti delle amministrazioni comunali saranno vagliati e scelti dal Governo. Al centro della proposta la volontà di invertire la tendenza che vede i piccoli Comuni sempre più disabitati. Quindi, riqualificazione dei centri storici, sviluppo di progetti legati al turismo e all’agricoltura, trasporti e servizi. Per piccoli Comuni si intende il comune con popolazione residente fino a 5 mila abitanti e il comune istituito a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5 mila abitanti.
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