ROMA (Public Policy) – Un gruppo di lavoro a Palazzo Chigi, con la partecipazione di professori universitari, per accelerare l’attuazione, in particolar modo limitando il ricorso ai decreti ministeriali che spesso rallentano l’effettivo concretizzarsi delle norme.
È la mossa – apprende Public Policy – sul tavolo del Governo per accelerare l’attuazione delle norme approvate da Governo e Parlamento.
Una volta licenziate dal Governo o dal Parlamento, infatti, leggi e decreti presentano spesso rimandi alla cosiddetta normativa secondaria, cioè decreti ministeriali che dettagliano le norme uscite da Palazzo Madama e Montecitorio e le rendono effivamente applicabili. Si parla spesso di norme su iter autorizzativi, incentivi o bonus fiscali che – come ben sanno gli addetti ai lavori – rimangono spesso bloccate in attesa dei decreti ministeriali, a cui la legge rimanda per gli aspetti di dettaglio (come si presentano le domande, chi effettivamente può usufruirne, a quanto ammonta il beneficio).
L’Esecutivo Draghi – come emerge dal monitoraggio dell’Ufficio per il programma del Governo – ha dato un’accelerazione all’attuazione. Dal 13 febbraio 2021 al 31 marzo 2022 sono stati ‘smaltiti’ (cioè adottati e abrogati) 955 provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative dei Governi delle XVII e XVIII legislature (291 riferibili all’Esecutivo in carica, 461 ai primi due della XVIII legislatura e 203 ai Governi della XVII legislatura).
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FRA