Per Pd e Iv è tempo di riforme costituzionali: le pdl Ceccanti-Boschi

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ROMA (Public Policy) – Costituzionalizzare il sistema delle Conferenze tra lo Stato e le autonomie territoriali, ovvero la Stato-Regioni, la Stato-Città e la Conferenza Unificata, e prevedere l’introduzione di una clausola di supremazia a favore dello Stato centrale nel riparto delle competenze legislative. È questo il contenuto di una proposta di legge costituzionale depositata a marzo, alla Camera, dal costituzionalista Stefano Ceccanti (Pd), che punta a modificare gli articoli 116 e 117 della Carta fondamentale.

SISTEMA DELLE CONFERENZE E CLAUSOLA SUPREMAZIA STATO

In via generale, la pdl Ceccanti bilancia l’introduzione della clausola di supremazia statale all’articolo 117 con l’introduzione di un nuovo articolo, il 116-bis, sul sistema delle conferenze, attualmente disciplinato dalla legge ordinaria. La proposta, dunque, prevede il vincolo del parere preventivo obbligatorio della Conferenza Stato-Regioni quando il Governo intenda far valere tale clausola, che permette alla legge statale di intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva dello Stato, quindi concorrenti e residuali delle Regioni, “quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale”.

LA PROPOSTA BOSCHI

La proposta di legge depositata dal Partito democratico, tuttavia, non è l’unica sul campo. Anche Maria Elena Boschi (Italia viva, nella foto), infatti, ha depositato una pdl costituzionale per l’introduzione in Costituzione della clasuola di supremazia statale, dal tenore piuttosto simile alla proposta dem.

La formulazione della pdl Boschi, però, è più articolata: anzitutto, si specifica che il ricorso alla clausola avvenga su “proposta del Governo” e si prevede che la proposta sia “deliberata dal Consiglio dei ministri e trasmessa al Presidente della Repubblica per l’autorizzazione”. Per il resto, sulle “ragioni” del ricorso alla clausola, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni, la formulazione della norma è identica.

Secondo l’ex ministra per i Rapporti con il Parlamento, la “recente pandemia di Covid-19 ha messo in luce le criticità che caratterizzano l’attuale sistema di ripartizione delle competenze legilsative tra lo Stato e le Regioni, soprattutto in situazioni di emergenza nelle quali i pubblici poteri devono necessariamente rispondere in maniera rapida e uniforme in tutto il territorio dello Stato, al fine di salvaguardare i più fondamentali interessi nazionali”.

La modifica dell’articolo 117 con l’introduzione nella Carta di una clausola di supremazia statale, dunque, servirebbe ad “ovviare a simili criticità, che hanno spesso portato anche a un importante contenzioso fra lo Stato e le Regioni dinanzi alla Corte costituzionale”.

Proprio in tale materia, per Boschi, è opportuno “correggere l’assetto delle competenze in una prospettiva maggiormente orientata alle funzioni e agli obiettivi dei pubblici poteri”, introducendo la clausola di supremazia quale “norma di chiusura del sistema di riparto“ delle competene legislative, come già avviene in altri Paesi come Stati Uniti o Germania. (Public Policy) IAC