(Public Policy) – Roma, 11 mar – Nel quarto trimestre del
2012 il Prodotto interno lordo è diminuito dello 0,9%
rispetto al trimestre precedente e del 2,8% nei confronti
del quarto trimestre del 2011. L’Istat precisa che l’ultimo
trimestre dell’anno scorso ha avuto una giornata lavorativa
in meno del trimestre precedente e una in più rispetto al
quarto trimestre del 2011. Il Pil è espresso in valori
concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli
effetti di calendario e destagionalizzato.
La variazione acquisita per il 2013, riporta l’Istituto
nazionale di statistica, è pari a -1%.
Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati
della domanda interna hanno registrato diminuzioni
significative, con cali dello 0,5% per i consumi finali
nazionali e dell’1,2% per gli investimenti fissi lordi. Le
importazioni sono diminuite dello 0,9% e le esportazioni
sono aumentate dello 0,3%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,6
punti percentuali alla crescita del Pil, con contributi di
-0,4 punti dei consumi delle famiglie e di -0,2 punti degli
investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha
contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,7
punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è
stato, invece, positivo per 0,4 punti percentuali.
Il valore aggiunto ha registrato variazioni congiunturali
negative per l’industria (-2,2%) e per i servizi (-0,3%),
mentre è aumentato dello 0,6% nell’agricoltura. In termini
tendenziali, il valore aggiunto è calato in tutti i settori:
-7,3% l’agricoltura, -6,3% le costruzioni, -4,1% l’industria
in senso stretto e -1,6% i servizi.
In termini tendenziali, la spesa delle famiglie sul
territorio nazionale ha registrato una contrazione
del 4,1%: in particolare, gli acquisti di beni durevoli sono
diminuiti dell’11,1%, quelli di beni non
durevoli del 4,8% e gli acquisti di servizi dell’1,2%.
Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel
complesso un calo del 7,6%, con diminuzioni del 9,4% degli
investimenti in mezzi di trasporto, dell’8,7% della spesa in
macchinari e altri prodotti e del 6,6% degli investimenti in
costruzioni.
IL PIL NEGLI ALTRI PAESI
In termini congiunturali il Pil è rimasto stazionario in
Giappone e negli Stati Uniti, è diminuito dello
0,6% in Germania e dello 0,3% in Francia e nel Regno Unito.
In termini tendenziali, si sono registrati aumenti
dell’1,6% negli Stati Uniti, dello 0,4% in Germania, dello
0,3% nel Regno Unito, dello 0,2% in Giappone e una
diminuzione dello 0,3% in Francia.
Nel complesso, il Pil dell’area dell’euro è diminuito dello
0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nel
confronto con lo stesso trimestre del 2011. (Public Policy)
SPE