Pnrr, Mes e aiuti di Stato: i dossier sul tavolo del Governo

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ROMA (Public Policy) – In materia di Pnrr, il cui dossier è in mano al ministro Raffaele Fitto, il Governo sta lavorando a un decreto che, da un lato – come spiegato dalla sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, in commissione Affari costituzionali alla Camera – consentirà “una più efficace ed intesa attività di coordinamento, di monitoraggio e di costante impulso all’attuazione del Pnrr, ferme l’autonomia operativa e le responsabilità delle Amministrazioni e dei soggetti attuatori, e, dall’altro, conterrà nuove misure di semplificazione idonee a ridurre i tempi di realizzazione degli interventi, anche rendendo più semplice e veloce l’esercizio dei poteri sostitutivi”.

Dossier sempre aperto sul tavolo del Governo, e dall’indubbio peso politico, è poi quello del Mes. La maggioranza è alla ricerca di una quadra interna (con la parte più oltranzista della Lega pronta a dare battaglia). Quadra che potrebbe passare da una possibile modifica del trattato a livello europeo per poi approvare una nuova risoluzione di maggioranza in Parlamento (quella di ottobre impegnava il Governo a non ratificarlo) e poi un decreto di ratifica. La scorsa settimana il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in audizione in commissione Affari sociali sulle linee programmatiche del suo dicastero ha fatto sapere infatti che “nel corso di un recente incontro con i vertici del Meccanismo europeo di stabilità a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio dei ministri ha anticipato la possibilità di avviare verfiche insieme con gli altri Stati aderenti al Mes, al fine di attuare possibili correttivi per rendere strumenti effettivamente capaci di rispondere alle esigenze delle economie dei diversi Stati”. E ha aggiunto: “Pertanto, allo stato non posso che rinviare ogni ulteriore valutazione all’esito di tali approfondimenti e al conseguente dibattito parlamentare”.

Sempre a livello europeo il Governo è impegnato anche sul fronte aiuti di Stato. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha chiarito: “Siamo consapevoli della necessità di rivedere la politica degli aiuti di Stato che deve diventare meno burocratica e più flessibile. Questo deve valere anche per gli strumenti già costituiti dagli Ipcei al Next Generation Eu. È un atto doveroso di fronte alle sfide di competitività dell’industria europea, soprattuto per i suoi settori strategici e per le mutate condizioni di contesto economico di prezzi e disponibilità di materiali. Il tutto deve avvenire senza mettere a rischio le condizioni di competitività all’interno dell’Ue discriminando Paesi in base al rispettivo spazio fiscale. Forme comuni di finanziamento dei progetti strategici europei sono la corretta risposta a questa sfida”. (Public Policy) VIC