PRODUTTIVITÀ, FORNERO: CI SONO SEGNALI DI INTESA TRA LE PARTI SOCIALI

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(Public Policy) – Roma, 6 nov – Gli elementi che fanno
crescere il Pil sono due: la demografia (e dunque la forza
lavoro disponibile) e la produttività. L’Italia, visto che è
uno Stato in decrescita demografica, deve puntare sul
secondo elemento: per questo il Governo ha aperto il
confronto tra le parti sociali, dove registriamo segnali
d’intesa. Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero,
intervenendo in commissione Lavoro al Senato.

SULLA PRODUTTIVITÀ
Il Governo – ha detto il ministro – conferma “la sua
attenzione sul tema dei contratti legati alla produttività.
Tra le parti sociali c’è una discussione in corso, accesa,
ma con segnali di una possibile intesa. Noi abbiamo messo
sul tavolo 1,6 miliardi (1,2 nel 2013, il resto nel 2014;
NdR), ma l’uso di queste risorse è legato a una verifica
dell’accordo sulla produttività, ovvero chiediamo che ci
siano indizi forti in direzione di un suo incremento”.

“La produttività – ha aggiunto Fornero – dipende da molti
elementi, in primis gli investimenti, il livello
tecnologico, le risorse destinata a ricerca e innovazione,
le infrastrutture e il tipo di relazioni industriali.
Dev’essere possibile, per le imprese, usare in modo più
flessibile la forza lavoro”. La riforma del Lavoro, secondo
il ministro, “ha costruito le premesse per cambiare le
relazioni industriali, soprattutto con l’apprendistato e il
contrasto della precarietà”.

A livello aziendale, ha detto ancora Fornero, “gli accordi
a livello di singola impresa sono molto importanti, è lì che
possono esserci impulsi maggiori per un incremento della
produttività, aumentando il grado di flessibilità e non
rendendo automatici gli incrementi salariali”, anche in
relazione “all’indicizzazione dei salari ai prezzi”.

Qui il ministro ha aggiunto una nota personale, definendo
“umiliante” il fatto che abbia dovuto firmare “un premio di
produttività a livello massimo per tutti i dirigenti del
ministero”.

“Ho chiesto il perchè – ha
detto il ministro Fornero – e mi è stato risposto che erano
indicatori dati l’anno prima, che io potevo solo ratificare.
Ma ho più volte chiesto a Patroni Griffi (ministro per la
Pubblica amministrazione; NdR) una presa di coscienza
sull’argomento, perchè non è possibile che siano tutti bravi
ugualmente: è una procedura mortificante per chi ci mette
impegno e dedizione”.

METODO CONTRIBUTIVO E LAVORI USURANTI
“Il metodo contributivo è un metodo d’equità – ha detto poi
il ministro – tiene conto della speranza di vita e la
incorpora nella forma di calcolo pensionistico. Bisogna
intensificare le analisi delle curve di sopravvivenza delle
varie categorie di lavoratori, vedere se ci sono differenze
sostanziali. Al momento non c’è però nessuna evidenza
scientifica per correggere qualcosa sul fronte dei lavori
usuranti”.

SULL’APPRENDISTATO
Dev’essere, per Fornero, “la normale via d’ingresso al
mondo del lavoro, per aumentare la produttività delle
persone. Per le imprese è un’occasione per investire in
capitale umano, perchè nessuno ci guadagna quando
l’apprendistato è usato solo come una modalità per ridurre
il costo del lavoro”.

La prossima settimana, a Napoli – ha aggiunto Fornero –
presenteremo con Ursula von der Leyen (ministro tedesco del
Lavoro; NdR) un progetto sull’apprendistato. Abbiamo scelto
la città campana proprio perchè è simbolica delle difficoltà
dei giovani dal punto di vista occupazionale”.

Sarebbe auspicabile, per il ministro, “ridurre gli oneri
connessi all’apprendistato, ma oggi le risorse non sono
sufficienti per un cambiamento strutturale: per questo
lavoriamo sulla produttività”.

SULLA PARTECIPAZIONE
“Stiamo scrivendo – ha detto infine Fornero – un decreto ad
hoc sulla partecipazione (dei lavoratori agli utili; NdR),
sarà pronto tra breve: vorremmo collegare anche questo tema
a quello della produttività”. (Public Policy)

GAV