ROMA (Public Policy) – Vietare dal 1° gennaio 2019 l’utilizzo di “contenitori, cannucce, posate e stoviglie di plastica monouso non biodegradabili e non riutilizzabili per la somministrazione di alimenti” nelle mense di enti e uffici pubblici e privati, ospedali, aziende e scuole. E, ancora, nelle sagre o nelle feste in piazza. È questo il contenuto di un disegno di legge al Senato, a prima firma della presidente della commissione Ambiente Vilma Moronese (M5s) che intende ridurre la produzione e l’utilizzo della plastica nel consumo di alimenti.
Oggi, scrive Moronese nella relazione illustrativa, “si stima che in Italia il consumo di stoviglie di plastica sia di 115mila tonnellate l’anno per i quali il mercato italiano è uno dei maggiori utilizzatori in Europa, con un valore di produzione di circa 960 milioni di euro”. Il ddl, che prende spunto “da quanto già fatto in Francia, dove è stato introdotto per la prima volta il divieto di produzione di materiale per la tavola usa e getta di plastica”, punta dunque a contrastare “un meccanismo di consumo ad alto impatto ambientale” e a ridurre “significativamente la quantità dei rifiuti prodotti”. Con un obiettivo duplice: “non solo ridurre l’utilizzo della plastica, ma anche sensibilizzare la collettività su questi temi per far comprendere i vantaggi dell’utilizzo di prodotti biodegradabili”.
La proposta Moronese prevede che nel caso di sagre e feste in piazza intervenga un provvedimento comunale ad hoc per disporre il divieto di utilizzo di stoviglie, posate e bicchieri non riutilizzabili e non biodegradabili.
Le multe, per inosservanza delle norme, possono arrivare fino a 10mila euro. Ma non se si utilizzano piatti o bicchieri di plastica fino al 31 dicembre 2019, data ultima rispetto alla quale è prevista una deroga per “consentire lo smaltimento delle scorte”, anche nel caso in cui vi siano “contratti di fornitura in essere che non risultino conformi” alle nuove prescrizioni normative.