ROMA (Public Policy) – Esternalizzare la fase stragiudiziale del recupero crediti, consentendo agli enti locali di ricorrere alle competenze di società specializzate, limitatamente alla fase che si colloca tra l’accertamento e la riscossione coattiva.
L’obiettivo? Rendere più efficiente il processo di recupero crediti, attraverso differenti fasi di contatto con il debitore, secondo una logica di progressività delle azioni, e con migliori risultati nel recupero, in particolare sulle prime fasi di lavorazione.
Secondo il relatore in commissione Finanze al Senato, Federico Fornaro (Pd), è questo l’obiettivo principale del disegno di legge, a prima firma di Lucrezia Ricchiuti (Pd), sulle misure di recupero dei crediti insoluti nella pubblica amministrazione.
Nella relazione illustrativa del ddl sono forniti alcuni dati che ‘giustificano’ la presentazione del progetto di legge. “Secondo i dati di Lg net (Local government networking)– dice Ricchiuti – la capacità media di riscossione degli enti locali, intesa come rapporto tra somme iscritte a ruolo come dovute all’ente e somme effettivamente incassate, è del 68%”.
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IAC