di Leopoldo Papi
ROMA (Public Policy) – Un complesso congegno decisionale. A voler descrivere in poche parole la funzione del Parlamento, del Governo e di tutta l’architettura normativa e istituzionale in cui è articolata la Repubblica italiana, si potrebbe forse usare questa definizione. Non è l’unica. Altre potrebbero coinvolgere l’idea di rappresentanza, o includere una qualche prospettiva storica. Potrebbero arricchire lo scenario, ma in fin dei conti si tornerebbe al punto di fondo. E cioè che le sedi parlamentari e governative sono i luoghi dove, attenendosi a un complesso corpus di regolamenti e procedure, e seguendo le proprie convinzioni politiche ed economiche, i propri interessi e desideri, alcuni cittadini prendono decisioni capaci di condizionare profondamente la vita di altri cittadini.
Le scelte delle istituzioni definiscono i criteri e i vincoli in base ai quali tutti gli attori sociali – singoli privati, imprese, associazioni – prenderanno le loro. A cascata ne provocheranno milioni di altre, in ogni settore produttivo e in tutti gli angoli del territorio dello Stato. È riduttiva l’idea secondo cui i cittadini obbediscono alle leggi: piuttosto si adattano a esse, come organismi in un ecosistema, e cercano di capire come perseguire i propri fini all’interno di questo “ambiente giuridico”. È questo anche il motivo per cui, accade talvolta che decisioni pubbliche abbiano effetti inattesi e non intenzionali, talvolta anche contrari a quelli cercati.
Nel mondo anglosassone, per indicare l’attività decisionale dello Stato ed evocare la catena di scelte a cui dà impulso nella società si parla di “public policies”, politiche pubbliche. È una definizione pragmatica, perché evita ogni connotazione astratta dell’attività politica, e la riconduce alle sue concrete implicazioni economiche, civili, culturali. Raccontare in questi termini le attività delle istituzioni italiane è lo scopo di quest’agenzia di stampa, che da quella tradizione ha preso il nome: Public Policy.
Public Policy, nello specifico, fa informazione sulle attività del Parlamento, del Governo e delle forze politiche. Su due livelli: dando conto dei provvedimenti che hanno maggiori implicazioni economiche, e seguendo il dibattito, in ultima analisi sempre “politico”, che ne determina l’evoluzione giuridica. Riferisce poi dei riscontri che questi hanno sulla realtà che ci circonda, e di come a sua volta il mondo produttivo e del lavoro influenza il dibattito politico e parlamentare. Il nostro Paese – nel contesto di forti pressioni esterne dovute all’incertezza sul futuro dell’Unione europea – si trova oggi ad affrontare sfide decisive di salvaguardia e rilancio delle proprie forze migliori, economiche e culturali. Noi cercheremo di dare il nostro contributo. (Public Policy)
@leopoldopapi