ROMA (Public Policy) – Sarà il reddito di cittadinanza uno dei possibili terreni di incontro tra Lega e M5s in vista del futuro Governo? Assolutamente no.
Il leader della Lega, Matteo Salvini ha infatti escluso la possibilità che il suo partito possa essere favorevole al reddito di cittadinanza, misura bandiera del M5s. “Noi sicuramente non proporremo il reddito per chi sta a casa, la nostra idea non è l’assistenza. Siamo per la crescita e per il lavoro, non per l’assistenza”, ha detto.
Siamo ancora nella fase in cui i vincitori delle elezioni, Lega, appunto, e M5s, si mostrano sicuri di poter, ognuno per suo conto, entrare a Palazzo Chigi. E allora anche il Movimento – reduce dall’incontro di sabato tra il leader Luigi Di Maio e la folta rappresentanza di parlamentari eletti, dove sono stati anche nominati i capigruppo Giulia Di Vita (Camera) e Danilo Toninelli (Senato) – rimette sul piatto la propria idea di sviluppo e lavoro.
In due post, uno a firma del ‘candidato’ a prendere il posto di Giuliano Poletti, Pasquale Tridico, e uno di Lorenzo Fioramonti, il ‘ministro M5s’ allo Sviluppo economico, si ribadiscono gli obiettivi del Movimento: dal reddito di cittadinanza (appunto) al salario minimo orario (punto presente anche nel programma Pd, da un Patto di Produttività programmato tra lavoratori, governo e imprese, alla trasformazione della politica industriale del Paese nella direzione dell’economia circolare fino alla messa al centro dell’economia lo Stato Innovatore, “che indirizzi lo sviluppo del Paese nei settori strategici attraverso maggiori investimenti, corregga gli squilibri della finanza speculativa ed eroghi direttamente parte del credito alle imprese per mezzo di una Banca pubblica”.
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FRA