(Public Policy) – Roma, 10 apr – “Non possiamo aspettare i
dieci saggi, l’elezione di un nuovo capo dello Stato, un
eventuale altro scioglimento delle camere, altre
consultazioni, forse altre elezioni e poi chissà cosa altro
ancora. Siamo stanchi di aspettare”. È quanto si legge in un
comunicato dei promotori della campagna “Reddito minimo
garantito”, che – iniziata a giugno 2012 – ha raccolto oltre
50 mila firme in tutta Italia. Ma adesso, senza governo, gli
stessi ideatori non sanno a chi rivolgersi.
“Per il rispetto dovuto agli oltre 50 mila cittadini e
cittadine che hanno firmato, alle 170 associazioni che hanno
partecipato, ai milioni di precari e disoccupati che non
hanno la garanzia di un reddito minimo – si legge – abbiamo
deciso che una delegazione rappresentativa della pluralità
dei promotori della proposta di legge di iniziativa popolare
consegnerà le 50mila firme per l’istituzione del reddito
minimo garantito”.
I promotori (tra cui anche Sel, Fp-Cgil, Prc, Bin Italia e
Leoncavallo) chiedono “sin da ora che la presidenza della
Camera faccia tutto il possibile affinché si avvii un
percorso urgente cosi che la proposta di legge sia presa al
più presto in considerazione, favorendo la dove possibile
una commissione di lavoro ad hoc che studi e approvi questa
proposta, aprendo la strada anche a una nuova prassi per cui
le proposte di iniziativa popolare siano discusse e
valorizzate”. Una delegazione chiederà inoltre “ai
parlamentari” di essere accolta quando il 15 aprile porterà
simbolicamente (e materialmente) le 50mila firme sotto
Montecitorio (alle 12).
LA PROPOSTA
Modellata – si legge sul sito redditogarantito.it – “sugli
schemi di tutela del reddito presenti nella maggior parte
dei Paesi europei e rispettosa delle indicazioni in materia
del Parlamento europeo, prevede un sostegno ai soggetti
disoccupati, precariamente occupati o in cerca di prima
occupazione pari a 600 euro mensili, oltre integrazioni in
beni e servizi a carico delle Regioni”.
“Al beneficiario del reddito minimo garantito – si legge
ancora – saranno proposte eventuali offerte di impiego,
purché le stesse siano effettivamente compatibili con la
carriera lavorativa pregressa del soggetto e con le
competenze, formali o informali, in suo possesso. Sono
infine previste delle deleghe al Governo per la fissazione
di un salario minimo orario e per il riordino degli
ammortizzatori sociali e della spesa assistenziale in
genere, allo scopo di rendere l’insieme del welfare italiano
coerente con la nuova misura di garanzia dei minimi
vitali”. (Public Policy)
GAV