Regeni, i numeri dell’Ice sui rapporti tra Italia ed Egitto

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ROMA (Public Policy) – Una fotografia dei rapporti commerciali tra Egitto e Italia degli ultimi anni, del ruolo economico delle piccole e medie imprese nel Paese guidato dal generale al-Sisi. Un periodo che va dal 2016 al 2019, quando i rapporti tra i due Paesi si sono deteriorati a causa della morte di Giulio Regeni. Questa mattina il presidente dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiana (Ice), Carlo Ferro – accompagnato dal direttore generale Roberto Longo – ha illustrato le attività dell’agenzia davanti alla commissione di inchiesta sulla morte del ricercatore italiano.

“Il 2019 – secondo dati Istat – si è concluso con un valore complessivo di scambi commerciali pari a 4,34 miliardi di euro. C’è stata una flessione rispetto al 2018: le esportazioni italiane sono calate del 10% e le importazioni di prodotti nostrani in egitto dell’8,4%”, ha spiegato Ferro. Il presidente dell’Ice sottolinea come nel comparto della meccanica “ci sia stato un grande calo di commesse pubbliche” da parte egiziana e che gli altri settori che conoscono segni meno sono “i prodotti della meccanica strumentale – voce più importante dell’export italiano – di raffinazione, della chimica e delle apparecchiature elettriche”.

Ferro ha notato “un calo generalizzato dell’export: tra il 2015 e il 2019 è stato del 18%”. D’altro canto però “c’è stata una crescita generalizzata per i prodotti dell’industria manifatturiera italiana, il cosiddetto made in Italy che coinvolge settori come quello dell’alimentare o dell’arredamento”. Anche se – ha rilevato il presidente dell’Ice – “l’export si è ridotto a partire dal 2016, quando i beni di consumo sono stati fortemente penalizzati da apposizioni egiziane di barriere non tariffarie”.

Il presidente dell’Ice ha ricordato poi come nella classifica dei partner commerciali dell’Italia l’Egitto sia passato dalla 33esima posizione (2015) alla 43esima (2019) e di come gli sforzi dell’ice siano concentrati maggiormente altrove come “in Algeria, Marocco o Tunisia”. Inoltre, il Cairo non compare nelle liste “dei paesi prioritari 1 e 2” per quanto riguarda l’elenco strategico delle attività.

A giugno 2019 le imprese italiane in Egitto si attestano sul numero di 1229, mentre gli investimenti risultano pari a 27,7 miliardi di dollari”, ha poi spiegato Ferro. Tra le attività di supporto che l’Ice ha fornito alle imprese italiane presenti in Egitto la più ricorrente “è la registrazione del marchio presso il ministero egiziano”. Si tratta di “un’operazione obbligatoria e che richiede una procedura dispendiosa. Finora abbiamo aiutato 96 marchi italiani a registrarsi, alcuni dei quali molto noti”.

Per quanto riguarda i rapporti esteri tra Italia e Egitto, il presidente dell’Ice ha ricordato come “l’ultima missione di sistema” risalga al febbraio 2016, guidata dall’allora titolare del Mise Federica Guidi. “La nostra attività si è sostanzialmente ridotta, ben consapevoli delle cautele del Governo, l’agenzia ha conservato la sua vocazione di assistenza alle piccole e medie imprese” per soddisfare la domanda egiziana, “collaborando con il ministero degli Esteri e l’ambasciata”.

A proposito di rapporti con la Farnesina Ferro ha ricordato come soltanto in un’occasione siano arrivate indicazioni su come gestire i rapporti con il Paese africano: “Siamo soci dell’Agenzia mondiale per l’attrazione degli investimenti. Recentemente dovevamo votare il rinnovo di alcune cariche e c’erano diverse candidature, tra cui quella egiziana. Dal ministero è arrivato un input: ‘scegli tu ma non l’Egitto’”.

Verso la chiusura dell’audizione il presidente della commissione, Erasmo Palazzotto (Leu) ha fatto una segnalazione al presidente dell’Ice: sul sito dell’agenzia, “nella sezione Watrex Expo 2020” – fiera idrica che si terrà dal 1° al 3 novembre al Cairo – “è presente questa frase: da segnalare anche il ritorno a un dialogo strategico tra le istituzioni egiziane e quelle italiane ed un rilancio delle relazioni di cooperazione bilaterale”. Ferro si è scusato e ha detto che “l’Ice provvederà quanto prima a rimuoverla”. (Public Policy) RIC