Resocónto – Ahi serva Italia

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – Uno dei problemi più discussi, dei temi maggiormente dolorosi, della vicenda coronavirus è certamente quello della scuola. Didattica a distanza, concorsi virtuali o fisici, esami semplificati, a crocette o non a crocette, imbuti da riempire, cervelli da svuotare, pannelli di plexiglass da montare.

Ma ci sono banchi che mai rimangono vuoti, studenti che mai smettono di studiare, insegnanti che mai smettono di insegnare, allievi che si fanno maestri e viceversa. Entriamo in questa scuola, ascoltiamo le voci dei suoi protagonisti, impariamo.

È da loro – infatti – che dobbiamo prendere esempio, dal dialogo serrato tra Valentina ed Ettore, per cominciare:

  • Presidente… lo so che lei è molto attento al dibattito, ma le chiedo un di più di attenzione.
  • No, guardi, io non sono attento al dibattito. Ero attento all’onorevole Mollicone, che è arrivato: gli chiedevo di parlare un po’ più piano.
  • […]
  • Presidente, vedo che non risponde, bene. Però, lei fa parte della maggioranza, si ricordi.
  • Onorevole Aprea, abbia pazienza, è in quest’aula da anni: ha mai sentito un’interlocuzione tra il presidente e il parlamentare?
  • No, no però il facciale poteva, un’interlocuzione facciale, sì: invece vedo che piega la testa. Vedo che piega la testa.
  • […]
  • Presidente, mi fermo se non mi ascolta perché ci tengo molto che lei rifletta su quello che contiene il 2-bis del
  • Onorevole Aprea, dopo verificherò che lei rifletta su tutti gli interventi però.
  • Su?
  • Su tutti gli interventi.
  • No, io ci sono, io non vado via ma, guardi, può star sicuro: ho piantato la tenda, stia tranquillo, stia tranquillo.

Non mancano – come in tutte le scuole che si rispettino – i momenti in cui bisogna dimostrare di conoscere a fondo la storia italiana e la sua cultura. Quale strumento migliore di una bella citazione. Ecco Cristina: “Concludo dicendo, anzi prendendo spunto, dalle parole di Dante Alighieri, sommo poeta, che in molti dovrebbero ristudiare: ‘Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!‘. Mai parole furono così profetiche”.

E ancora, Federico: “La ‘generazione COVID’, come già cominciano a essere chiamati i nostri ragazzi, ha subìto un contraccolpo psicologico pesantissimo, gli abbiamo tolto persino il rito di passaggio della maturità, ma come diceva un ben altro ministro, il filosofo Giovanni Gentile, gli uomini che ragionano, sempre non fanno la storia“.

Continua dopo la ricreazione. (Public Policy)

@VillaTelesio