ROMA (Public Policy) – di Gaetano Veninata – Siamo un Paese a pezzi, mi ripeteva qualche anno fa un giorno sì e l’altro pure un caro amico siciliano.
Crollano i viadotti autostradali, i soffitti delle scuole, non c’è manutenzione nelle strade, rifiuti ovunque, #Romafaschifo ma anche no, Marx è morto e nemmeno il Senato si sente troppo bene.
Almeno a sentire uno che lo conosce bene, il piemontese Enrico Buemi, socialista doc, alla sua terza esperienza parlamentare.
Non sta bene il Senato, e non per le riforme costituzionali del governo, ma per ben altri motivi, molto più – se vogliamo – stringenti.
Ma sentiamo dalla viva voce del senatore Psi (mercoledì in aula) il problema che attanaglia Palazzo Madama:
Credo che un’istituzione parlamentare come il Senato non possa permettersi di avere livelli di manutenzione molto bassi, come quelli che possono registrarsi in queste ore, semplicemente visitando le toilette dell’Aula, che mancano di strumenti essenziali per una loro normale agibilità.
Si tratta di strumenti di poco costo e non so se questo fatto testimoni un’incuria oppure una situazione assolutamente carente di gestione delle risorse finanziarie a disposizione per l’espletamento delle funzioni di manutenzione: mi riferisco – scusate, colleghi – alla mancanza di alcune tavolette dei cessi.
Come se non bastasse, Buemi aggiunge:
Ieri, nella sala del ristorante, è caduto un pannello. Fortunatamente non possiamo richiamare le tragedie accadute in qualche scuola italiana, ma anche i pannelli che cadono denotano un’assenza di manutenzione o un’incuria.
Che diceva il mio amico siciliano? (Public Policy)
@VillaTelesio