Resocónto – Gattocomunisti

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – “La Tunisia non è forse un porto sicuro? Partecipa al piano di redistribuzione e, insieme al Portogallo, è il primo Paese straniero in cui si trasferiscono i nostri pensionati. Non è sicura la Tunisia? Richiamiamo allora i nostri pensionati“. In attesa che sulle coste della Sicilia si riversino orde di canuti italiani richiamati in patria, magari un po’ più abbronzati di chi passa gli ultimi anni seduto su qualche panchina brianzola, ci dobbiamo accontentare di quel che passa il convento.

E il convento passa lo spettacolo – e gli interventi – di senatori come Alberto Balboni, di Fratelli d’Italia (sua la boutade sui pensionati) e del più noto Maurizio Gasparri, di Forza Italia: “Noi siamo quelli che con Berlusconi hanno fatto i piani per la Libia e per l’Africa, portando soldi, speranze e messaggi. Siamo i più pacifisti dei pacifisti“. Per non parlare della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, che scherza in diretta televisiva con un collega di Forza Italia appena intervenuto: “Grazie al senatore Silvestro, per nulla maldestro”.

Le opposizioni arrancano di fronte a questa maggioranza, ci prova Matteo Orfini (Pd, compagno di partito di tale Marco Minniti) che – da quando non va più dal notaio – interviene spesso e volentieri: “Meloni ha parlato di navi pirata riferite alle ong. I pirati sono quelli che violano le leggi, che mettono a rischio la sicurezza, che mettono a rischio le vite umane: se c’è un pirata in questa vicenda è seduto tra i banchi del Governo, non sulle navi delle ong”.

Insomma, non c’è trippa per gatti, neppure se intercettati come Tigro: “L’intercettazione di un dialogo tra una indagata e il suo gatto, che viene inserita negli atti di un’inchiesta da parte della Procura di Torino, è una vicenda tragicomica che oltrepassa tutti i possibili confini della logica e del buonsenso”: è Roberto Giachetti, deputato di Azione-Italia viva, a portare in Parlamento il caso che ha come protagonista Dana Lauriola, raccontato in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Riformista lo scorso 7 novembre.

“La donna, che in passato aveva trascorso due anni in carcere per aver utilizzato un megafono durante una manifestazione avvenuta in autostrada, è stata coinvolta nell’operazione Sovrano, condotta nei confronti del centro sociale Askatasuna, ed è stata intercettata dalla Digos di Torino nella sua stanza da letto mentre ‘conversava’ con il suo gatto Tigro. L’intercettazione, della durata di un minuto e quattordici secondi, risulta allegata dalla Procura di Torino agli atti dell’inchiesta come documentazione utile ai fini del processo”.

Miao. (Public Policy)

@VillaTelesio