di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Il senatore Luigi Spagnolli, nato a Bolzano nel 1960, l’Expo 2030 lo vede così: “È come quando si invita a casa un ospite importante: gli si fa trovare la casa in ordine, il bagno pulito, gli si fanno trovare gli elettrodomestici che funzionano e la stanza degli ospiti perfettamente adatta ad ospitarlo. Ecco, questo dovrebbe avvenire anche per noi, anche per Roma. […] Avremo visitatori da tutto il mondo, avremo la possibilità di far vedere che abbiamo non solo sassi e monumenti, ma anche la capacità di tenerli in modo adeguato ai tempi e a coloro che ci visiteranno”.
Non abbiamo solo sassi, dunque, in questa città complicata, ma anche un Parlamento che discute, legifera, litiga com’è giusto che sia, combatte per i diritti degli ultimi e a volte anche per quelli dei primi, saltuariamente anche per i diritti degli animali (Domenico Furgiuele, leghista di Lamezia Terme: “Un animale che viene abbandonato in strada, che è spaesato, è come una mina pronta a esplodere in ogni momento“).
Legifera, questo Parlamento, eccome se legifera. Partorisce reati, reati su reati, reati universali: “E non fatevi ingannare – ascoltate il moderato Pino Bicchielli – dalle interviste strappalacrime delle coppie di uomini con un bambino in braccio in collegamento Skype con la gestante surrogata, con la quale viene ostentato un rapporto idilliaco, e dove la cancellazione della madre dalla vita del bambino viene liquidata con frasi tipo ‘lei ci chiede notizie e noi le mandiamo la foto ogni mese’. Anche questa narrazione è un vincolo contrattuale. Basterebbe imporre l’esibizione del contratto e tante falsità cadrebbero all’istante”.
Ohibò, che dramma. Ma per fortuna è tutta scena, o almeno sembra. Perché se un ministro suggerisce cosa dire ai suoi parlamentari, non vale. E qualcuno se ne accorge. Enrico Borghi (Az-Iv): “Signor presidente, propongo si modifichi l’architettura dell’aula come nei teatri, introducendo la botola per il suggeritore maestro Calderoli, così la maggioranza la prossima volta avrà maggiore capacità di intervento...”
Ci pensa il presidente di turno (Maurizio Gasparri, lui) a richiamarci alla serietà: “Senatore Borghi, non avvii malamente il suo incarico prestigioso“. (Public Policy)
@VillaTelesio