di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Aula della Camera, question time.
Presidente di turno: Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere.
Salvini: Grazie, la risposta sarà alla prima e alla seconda interrogazione, che sono sullo stesso tema.
Presidente: No, ministro, in realtà dovremmo rispondere intanto solo alla prima, poi alla seconda.
Salvini: No, sto dicendo che il tema è uguale, e quindi invito gli interroganti a fermarsi anche in occasione della seconda risposta, perché andrà ad integrare quanto dirò.
Presidente: Non si muove nessuno, ministro.
Salvini: Siamo in democrazia, se uno vuole uscire esce, era solo un consiglio sulla risposta. Non volevo rubare tempo, anche perché i secondi sono contati.
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L’antipasto è salviniano perché il tema di oggi è: Ponte sullo Stretto, posizioni a favore, posizioni contrarie, insomma attraverso i resocónti parlamentari diamo spazio a due posizioni differenti, come fanno i bravi giornalisti, come da buona par condicio, e anche – perché no – perché siamo in democrazia, come dice Salvini e se uno vuole uscire da questa pagina esce e altrimenti legge la catanese Eliana Longi, di Fratelli d’Italia, che non si stancherà mai di ribadire che
oggi il Ponte sullo Stretto, come hanno ripetuto tanti colleghi, rappresenta un anello di congiunzione fondamentale, l’ultimo anello importantissimo per la rete scandinavo-mediterranea, che, finalmente, collegherà Helsinki a Palermo, che, finalmente, collegherà la Sicilia e il Meridione con tutto il resto dell’Europa. […] La frase ricorrente di chi si oppone, di chi professa l’inutilità di quest’opera è che, prima del ponte, occorre realizzare tutte le altre infrastrutture calabresi e siciliane. Questo è vero, questa, forse, è l’unica verità che viene professata dalle opposizioni. Noi non lo neghiamo, anzi, diciamo che l’una non può esistere senza le altre. Voglio rassicurare tutti, affermando che lo sviluppo infrastrutturale sta camminando di pari passo: infatti, l’Alta capacità della linea ferroviaria Palermo-Catania è in fase di realizzazione.
Invece non è vero, le risponde indirettamente in aula Francesco Emilio Borrelli (Verdi-Sinistra), perché
la rete ferroviaria della Sicilia è in condizioni indegne, non c’è l’alta velocità, non c’è la bassa velocità, non c’è nulla. Per non parlare della rete autostradale che praticamente è inesistente; addirittura, in parte consistente di quel territorio non c’è l’acqua, non arriva l’acqua e, allora, la soluzione di questi problemi qual è? Realizziamo il Ponte sullo Stretto.
e inoltre, aggiunge,
possiamo dirci che è una presa per i fondelli di dimensioni apocalittiche? E neanche tanto l’idea del Ponte sullo Stretto, perché uno può portarla avanti, ma l’idea di unire la possibilità che si faccia il Ponte sullo Stretto con la soluzione dei problemi del Mezzogiorno è veramente un’offesa per qualsiasi abitante del Mezzogiorno. Mi sembra quasi di essere trattato come un sottosviluppato a cui, in modo coloniale, viene venduto un mega pacco, come si direbbe a Napoli, anzi, “pacco, doppio pacco e contropaccotto”.
Non si muove nessuno, ministro. (Public Policy)
@VillaTelesio
(foto cc Palazzo Chigi)