Resocónto – Sciascianamente

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – L’8 gennaio del 1921, a Racalmuto (Agrigento), nasceva Leonardo Sciascia. Deputato del Partito Radicale dal 1979 al 1983, è intervenuto poche volte in aula. La prima fu questa, il 17 dicembre 1979, in merito a un’interpellanza “sull’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine”.

“Per quanto strano possa sembrare, con­tinuo a pensarla allo stesso modo: cioè che il dare alla polizia più poteri e ai colpevoli pene più dure non farà dimi­nuire di un millesimo i fenomeni delin­quenziali che ci troviamo ad affrontare. Opinione, del resto, talmente ovvia, che in Europa corre da almeno due secoli, anche se ancora incontra insensate o interessate resistenze”.

“Come il Codice Zanar­delli concedeva all’arretratezza delle popo­lazioni meridionali il delitto d’onore, cosi le leggi speciali concedono all’arretratezza della polizia lo sfogo del possibile so­pruso e dell’indebito uso delle armi. Io credo che, se questo trentennio di vita democratica ha avuto una qualche inciden­za, di questo sfogo che si concede loro, polizia e carabinieri dovrebbero sentirsi offesi più che lusingati”.

“Siamo molto preoccupati – e preoccupati anche per loro – che si voglia dar loro il precetto dell’emergenza e della guerra civile. Al loro posto, piu che la fa­coltà di arrestare con ampi margini di arbitrio o di uccidere con impunità, chie­derei – e ne avrebbero il sacrosanto diritto – che cosa intendesse il giudice Ales­sandrini quando, in una intervista rilasciata qualche giorno prima di essere assas­sinato, affermò che nella lotta al terro­rismo non bisognava fermarsi davanti ai santuari del potere“. (Public Policy)

@VillaTelesio