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(Public Policy) – Roma, 8 mag – “Una convenzione non
prevista dalla nostra Costituzione richiederebbe tempi di
approvazione che non farebbero altro che allungare il
percorso. Io credo che il cambiamento debba essere portato
avanti dal Parlamento stesso”. Così Silvio Berlusconi in
un’intervista a Mattino Cinque su Canale 5. Per il leader
Pdl, il Parlamento dovrebbe poi approvare le riforme con una
“maggioranza di almeno 2/3 per arrivare nel tempo più breve
possibile a un cambiamento vero”. Con la maggioranza
qualificata si evita il rischio di referendum abrogativo,
precisa.
Si tira fuori dalla corsa per la presidenza della
Convenzione delle riforme, era una “battuta scherzosa” ma
aggiunge, “io sono stato il primo nel 1994 a evidenziare la
necessità di questi cambiamenti, per 9 anni sono stato a
Palazzo Chigi, so quanto il Paese sia difficile da governare
e ho le idee chiare perché le abbiamo espresse in un disegno
di legge già depositato in Parlamento da cui si può partire
per la discussione”.
Le riforme necessarie per Berlusconi sono la possibilità
del presidente del Consiglio di nominare i ministri,
un’approvazione dei disegni di legge proposti dal Governo in
un tempo massimo e da una sola Camera, dimezzamento del
numero dei parlamentari, un diverso meccanismo per
l’elezione della Corte costituzionale e l’elezione diretta
dal presidente della Repubblica, “un diritto che da troppo
tempo i cittadini non hanno”.
Berlusconi che si definisce “prestato alla politica, un
imprenditore” sottolinea la necessità dei provvedimenti
economici che il Governo Letta deve affrontare: “Non è
questo il momento per buttare difficoltà addosso a questo
Governo, che dovrebbe essere sostenuto e aiutato al massimo
per varare quei provvedimenti urgentissimi per l’economia ed
essenziali per la nostra ripresa”. (Public Policy)
LAP