ROMA (Public Policy) – La giunta del Regolamento del Senato ha riconfermato, su richiesta del presidente Pietro Grasso, la legittimità del cosiddetto ‘canguro’, per saltare gli emendamenti ripetitivi, utilizzato in aula durante l’esame del ddl Riforme.
Lo riferisce al termine della riunione il senatore Pd, Francesco Russo. In giunta la questione è stata posta ai voti: 10 sono stati i sì (tra cui il voto favorevole di Forza Italia) e 4 i no (M5s, Sel e Lega Nord).
LA SEDUTA DI QUESTA MATTINA Il presidente del Senato Pietro Grasso (nella foto) ha sospeso stamattina la seduta dell’aula del Senato e, dopo varie richieste arrivate sull’uso del ‘canguro‘ (la procedura per cui non si votano più emendamenti identici a quelli già votati) per il voto degli emendamenti al ddl Riforme, ha convocato la giunta del Regolamento.
La decisione di Grasso è arrivata dopo che, sia nella seduta di ieri, conclusasi a mezzanotte, sia in quella di stamattina, molti senatori avevano espresso in aula perplessità sulla scelta di Grasso di saltare, grazie appunto al canguro, circa 600 pagine di modifiche al testo sulle riforme, del faldone di 8mila emendamenti complessivi.
Stamattina all’apertura dei lavori, a ritornare sul tema del ‘canguro’ è stato il senatore Pd e presidente della commissione Industria Massimo Mucchetti. “La ricordo in campagna elettorale – ha detto Mucchetti rivolto a Grasso – come una persona saggia equilibrata e ferma. Non ho condiviso gli attacchi di ieri alla sua persona e tuttavia, a un suo vecchio compagno di campagna elettorale sara’ consentito di chiederle un chiarimento circa l’uso, l’origine, il come e il perché si sia usato in quel modo il meccanismo del ‘canguro'”. (Public Policy)
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SOR