Rinnovabili, i contenuti del decreto Mase sugli energivori

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ROMA (Public Policy) – Sono 8 gli articoli contenuti nella bozza del dm Mase, preso in visione da Public Policy e relativo al meccanismo per aumentare la capacità delle energie rinnovabili da parte dei clienti energivori “attraverso lo svolgimento di una o più procedure per l’anticipazione di energia elettrica nella disponibilità del Gse e la successiva restituzione”.

Vediamo nel dettaglio alcuni dei contenuti riportati nella bozza:

DEFINIZIONI 

Il decreto fornisce, innanzitutto, una serie di definizioni, a partire da quella di “clienti finali energivori” con cui si intendono i  soggetti iscritti, alla data di pubblicazione del bando, nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Csea, controparti dei contratti di anticipazione e restituzione con il Gse; si differenziano dai primi i “clienti finali energivori in forma aggregata” che ” hanno sottoscritto un contratto di aggregazione ai fini del presente decreto, individuando un soggetto aggregatore che agisce quale controparte del contratto di anticipazione e restituzione”.

Tra le definizioni, quella di “nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili”, ovvero la “nuova capacità di generazione con una potenza complessiva pari almeno al doppio di quella corrispondente all’energia elettrica oggetto di restituzione realizzata: mediante nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di potenza minima pari a 200 kW ciascuno” o “mediante interventi di potenziamento ovvero di rifacimento di impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici che consentono un incremento di potenza pari almeno a 200 kW”.

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VAL