Antisemitismo, la risoluzione alla Camera: agire sul web

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ROMA (Public Policy) – “Supportare ogni iniziativa mirata al contrasto della diffusione dei messaggi di odio e razzismo antisemita, anche sul web, al fine di arginare e fermare la crescita esponenziale di episodi di violenza verbale e fisica nei confronti degli ebrei, soprattutto nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile o di disagio socio-culturale”. Questo uno degli impegni contenuto nella risoluzione M5s, a prima firma Paolo Lattanzio, che giovedì scorso ha iniziato a essere discussa nelle commissioni Affari costituzionali e Cultura alla Camera. La risoluzione è firmata anche dal presidente della I commissione Giuseppe Brescia (M5s) e dal deputato M5s Antonio Zennaro.

Un altro impegno chiede di “prevedere adeguate iniziative, con il supporto di idonei finanziamenti, mirate ad incentivare nelle scuole e nei presidi educativi delle comunità lo svolgimento di manifestazioni ed attività dedicate al ricordo delle persecuzioni subite dal popolo ebraico – con particolare riferimento alla celebrazione del 75° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz – nonché a sostenere l’attuazione di adeguati percorsi formativi – anche in collaborazione con organizzazioni ed associazioni promotrici di attività dedicate alla diffusione e valorizzazione della memoria – destinati ai giovani e finalizzati a sostenere l’importanza della memoria delle persecuzioni subite dagli ebrei”.

Nelle premesse della risoluzione, tra le altre cose, i deputati evidenziano che l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea – Cdec – abbia reso noto che, nel primo trimestre del 2019 (gennaio-marzo) sono stati registrati 63 episodi di antisemitismo, nel secondo trimestre (aprile-maggio) 72 episodi, mentre nel terzo (luglio-settembre) 55, per un totale (da gennaio a settembre) di 189, mostrando come anche in Italia diventi sempre più preoccupante l’emersione di nuove forme di odio.

“Indubbiamente, dunque, il web ha permesso la formazione di una struttura culturale in cui l’antisemitismo è diventato socialmente accettabile – con particolare riferimento ai giovani – trasformandolo in ‘normalità’. Ciò che è ancora più allarmante è che tale trasformazione favorisce la possibilità che le affermazioni di odio nei confronti degli ebrei – si legge – si trasformino in forme di violenza che si realizzano nella vita reale, colpendo e abbattendo le difese che la società ha eretto contro il razzismo”. (Public Policy) NAF