di Flavia Scicchitano
ROMA (Public Policy) – Dal Parlamento, e più precisamente dalla commissione Sanità del Senato è arrivato l’ok alla proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta sull’emergenza Covid, che ora dovrà passare al vaglio dell’Aula. Sempre a Palazzo Madama, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto a una serie di interrogazioni sul Servizio sanitario nazionale. Alla Camera, invece, è stata depositata una pdl per la tutela e il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Infine oggi in Cdm arriverà anche il decreto legislativo per l’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità.
DAL PARLAMENTO: INCHIESTA COVID E PDL RILANCIO SSN
La commissione Sanità del Senato ha dato il via libera all’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale di inchiesta sull’emergenza da Sars-Cov-2. Nei giorni scorsi anche la Camera si era espressa favorevolmente. La proposta è passata con il voto favorevole del centrodestra e l’appoggio di Azione e Italia Viva. Il provvedimento dovrà essere approvato dall’Aula per la costituzione della commissione di inchiesta.
Alla Camera, invece, è stata depositata alla Camera una proposta di legge che prevede la tutela e il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Il testo – spiega il primo firmatario Andrea Quartini, capogruppo M5s in commissione Affari sociali – interviene per dare una risposta a tutte le principali criticità della sanità pubblica in dieci punti: finanziamenti, appropriatezza delle prestazioni sanitarie e aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, risorse umane, accreditamento delle strutture sanitarie, sanità integrativa, tracciabilità della spesa sanitaria, nomina della dirigenza sanitaria, liste di attesa e intramoenia, ricerca sanitaria e digitalizzazione del Ssn. “Il governo Meloni sta colpendo ogni giorno il Servizio sanitario nazionale, riducendolo allo stremo – afferma Quartini – I lavoratori sono sotto organico, sottopagati e precari. Le liste d’attesa infinite, i pronto soccorso intasati, ci sono differenze di accesso alle cure per condizione economica e provenienza geografica. Il risultato è gravissimo: il sistema non riesce a garantire assistenza adeguata e spesso i pazienti scelgono di rinunciare alle cure”.
continua – in abbonamento