Schlein lancia la sua piattaforma, i riformisti (per ora) attendono

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di David Allegranti

ROMA (Public Policy) – Massima attenzione ai diritti. Elly Schlein è in procinto di lanciare, dopo l’assemblea di domenica 12 marzo al centro congressi “La Nuvola” di Roma, la sua piattaforma, che riproporrà alcune battaglie degli ultimi anni. Battaglie che, ad avviso della nuova segreteria, sono rimaste ferme o non hanno raggiunto i risultati sperati. Come il ddl Zan, che viene riproposto nonostante sia già stato bocciato nella scorsa legislatura. C’è però da risolvere la questione della squadra, della nuova segreteria. I volti nuovi di questo Pd a guida Schlein non mancano – da Marco Furfaro a Peppe Provenzano a Chiara Gribaudo – ma non è ancora chiaro chi guiderà il partito insieme a lei. Così come non è chiaro che ruolo avranno quei notabili di lungo corso che hanno sostenuto la sua candidatura, vedi Dario Franceschini.

I riformisti, vicini a Stefano Bonaccini, intanto, stanno a guardare. Farà il presidente del Pd, Bonaccini? Sulla carta è un ruolo che non vale tantissimo, ma gli potrebbe consentire un regolare controcanto rispetto alla linea della segreteria. Diverso sarebbe il ragionamento se facesse il vicesegretario di Schlein: si dovrebbe conformare maggiormente alle intenzioni della segreteria. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Emilia-Romagna ha riunito i suoi. Nessuno, da Lorenzo Guerini ad Alessandro Alfieri, prende parola al momento. Per tutti parla Bonaccini, che ha anche incontrato Schlein per un primo aggiornamento. C’è attesa insomma. I riformisti dicono di non aspettarsi colpi scena, ma qualcosa inevitabilmente accadrà.

La radicalità del messaggio di Schlein, che c’entra poco anche con chi l’ha sostenuta fin qui, potrebbe farsi sentire presto. Anche perché con lei arriva anche una classe dirigente movimentista con origini radicate fuori dal Pd. Nonché un elettorato esterno ai democratici, come sembra dimostrare il dato – diffuso dallo stesso Pd – del tesseramento appena riaperto. Quasi 4mila iscritti che hanno firmato l’adesione online in un giorno, ha spiegato nei giorni scorsi il partito del Nazareno. La sfida di Schlein sembra essere questa: trasformare in consensi per il Pd quei voti esterni arrivati per lei alle primarie da parte di elettori che regolarmente non votano per i democratici. (Public Policy)

@davidallegranti