SENATO, LA RIUNIONE PD: “NON SFIDUCIA” PER ALFANO. RESPINTA “CENSURA” RENZIANA

0

SENATO, LA RIUNIONE PD: "NON SFIDUCIA" PER ALFANO. RESPINTA "CENSURA" RENZIANA

foto La Presse

Per approfondire:

#ilpdsispacca, almeno su Twitter

(Public Policy) – Roma, 18 lug – Con 80 voti a favore e solo
7 astensioni
, “quasi all’unanimità” come ha sottolineato il
segretario del partito, Guglielmo Epifani, l’assemblea dei
senatori del Pd ha deciso di votare domani contro ambedue le
mozioni di sfiducia nei confronti del ministro degli Interni
Angelino Alfano, presentate dalle opposizioni.

É rientrata quindi l’idea di sfiduciare il vicepresidente
del Consiglio
e ministro degli Interni Angelino Alfano, e
contemporaneamente mantenere la fiducia nei confornti del
Governo, ed è stata respinta anche una mozione di semplice
“censura”
che era stata presentata da 15 senatori vicini al
sindaco di Firenze Matteo Renzi.

I contenuti della ‘censura’ renziana alla condotta del
ministro degli Interni, confluiranno, secondo quanto deciso
dai parlamentari democratici, nell’intervento che il
capogruppo Pd Luigi Zanda terrà domani a Palazzo Madama.

PD, CIVATI VS FRANCESCHINI: IO SCORRETTO? LA REALTÀ È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI

(Public Policy) – Roma, 18 lug – “Franceschini dice di non
avere detto” che chi non voterà a favore di Angelino Alfano
deve andarsene dal Pd, “dice che sono scorretto. Siccome non
lo sono, gli ho chiesto se aveva detto questo: ‘È ora di
smetterla che quelli che non si allineano alle decisioni del
partito fanno la figura delle anime belle mentre gli altri,
quelli che ci mettono la faccia sono i cattivi. Questo non è
più tollerabile’. Lui ha confermato. A me sembra la stessa
cosa”.

Lo scrive nel suo blog il deputato Pd Pippo Civati, in un
secondo post di replica alle parole del ministro per i
Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, in merito
alla decisione del Partito democratico di votare contro le
mozioni di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno
Angelino Alfano.

“Non c’è motivo di fare ulteriore polemica – continua il
deputato – La realtà è sotto gli occhi di tutti. P.S.:
questa sera non parteciperò alla riunione del gruppo alla
Camera, in cui Epifani viene a riferire di una decisione già
presa. Non ha senso discuterne”.

“Buon voto domani – conclude Civati – ai senatori, i
deputati, lo ripeto, non dovranno votare, perché la mozione
è solo al Senato. Resta da capire dove siano andati a finire
tutti quelli che nei giorni scorsi avevano detto che non
avrebbero votato la fiducia ad Alfano. Chissà”.

SENATO, MARCUCCI (PD): DIVISIONI? RENZIANI NON SONO UNA CORRENTE

(Public Policy) – Roma, 18 lug – “La nostra non è una
corrente, siamo parlamentari che hanno fatto proprie le idee
di Renzi, ma nel concreto ognuno si muove con libertà e con
la propria coscienza”. Così il senatore del Pd Andrea
Marcucci, avvicinato a Palazzo Madama, ha risposto a chi gli
chiedeva di spaccature nel gruppo dei renziani sul voto
della mozione di sfiducia al ministro dell’Interno Angelino
Alfano. “Il ‘900 è finito – ha aggiunto – chi ragiona in
termini di correnti non ha capito che siamo in un altro
secolo”.

E sull’assemblea del suo gruppo appena svolta, “il Pd –
sottolinea Marcucci – non doveva aver paura delle reazioni
di Berlusconi. Il fatto è che abbiamo un ministro
dell’Interno che ignorava un’azione di polizia, coordinata
da uno Stato estero, contro due inermi cittadine. Come
diceva Maurizio Ferrini in un popolare show televisivo, non
capisco ma mi adeguo alle decisioni assunte. Mi auguro
ancora che prevalga la consapevolezza – aggiunge il
parlamentare – che la difesa, contro la realtà dei fatti,
dell’operato del capo del Viminale indebolisce il
Governo.”

PD, LEPRI: TENERE UNITO IL PARTITO E SOSTENERE IL GOVERNO

(Public Policy) – Roma, 18 lug – L’assalto ad Alfano da
parte dei senatori “renziani” è rientrato pienamente o
quasi: “Abbiamo acceduto alla richiesta del segretario di
tenere unito il partito e sostenere il Governo” spiega
Stefano Lepri, considerato il capofila di coloro che
avrebbero voluto una mozione di sfiducia nei riguardi del
vicepresidente del Consiglio e che, poi, si sono
accontentati di una “censura”.

Censura che dovrebbe comparire domani nell’intervento del
capogruppo Zanda rispetto al comportamento di Alfano “che
il ministro dell’Interno – osserva Lepri – ha riconosciuto
nel momento in cui si è scusato in Parlamento”.

Ancora più sfumato Andrea Marcucci, il quale aveva chiesto
che il Pd votasse una mozione di sfiducia. A chi gli fa
rilevare che se Zanda non dovesse esplicitare nel suo
intervento la censura al comportamento del ministro
dell’Interno “tutto finirebbe in una bolla di sapone”,
Marcucci obietta “abbiamo deciso che la censura sia
esplicitata”.

Ma la successione dei fatti parla di una marcia indietro.
Una mozione di sfiducia al vicepresidente del Consiglio
avrebbe portato alla caduta del Governo e questo dopo il
pronunciamento di Napolitano sarebbe stato molto pesante.
I senatori renziani hanno ripiegato prima sull’astensione
nel gruppo e nel sostegno al Governo domani in aula, ma i
numeri finali dicono altre cose: le astensioni sono state
solo sette, mentre i renziani sono accreditati di oltre 10
voti.

PD, EPIFANI: IL GOVERNO DEVE ANDARE AVANTI

(Public Policy) – Roma, 18 lug – “Una decisione molto
seria”. Così Guglielmo Epifani ha definito l’esito della
riunione del gruppo Pd del Senato, che “quasi all’unanimità”
ha deciso “che il Governo deve andare avanti”.

Epifani, a chi gli faceva notare che le critiche ad Alfano
erano sfumate nel nulla, ha risposto, un po’ seccato: “Non
ha letto quel che abbiamo detto in questi giorni?”. Ed ha
spiegato: “Voteremo no alle mozioni di sfiducia con
motivazioni”. Le “motivazioni” di cui sopra sono i
riferimenti alla vicenda kazaka, perché “ci sono molti
interrogativi sulla vicenda, che impongono – ha detto – una
riorganizzazione della sicurezza italiana”.

“Si tratta – ha aggiunto- di una vicenda grave, sia perché
i sistemi di sicurezza hanno mostrato molte falle”, sia “in
quanto sono stati ignorati i diritti di una signora e di una
bambina di 5 anni, consegnate al Governo di un Paese in cui
le garanzie ai diritti civili godono di scarsa fiducia”.

PD, CIVATI: IO ESPULSO SE SI VOTASSE MOZIONE CONTRO ALFANO ALLA CAMERA

(Public Policy) – Roma, 18 lug – “Il ministro per i Rapporti
con il Parlamento Dario Franceschini ha detto che chi non
voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd. Se alla
Camera si votasse, mi espellerebbero, dunque”. Lo scrive nel
suo blog il deputato Pd Pippo Civati, in merito alla
decisione del Partito democratico, a seguito di una riunione
al Senato, di votare contro le mozioni di sfiducia nei
confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano.
(Public Policy)

ABA-GAV