di David Allegranti
ROMA (Public Policy) –
D. Senatore Pierantonio Zanettin (Forza Italia), membro della commissione Giustizia, c’era e c’è grande attesa sulla giustizia da parte del Governo. L’impressione però è che, al di là delle posizioni di principio liberali del ministro Carlo Nordio, le sensibilità dentro la maggioranza siano molte e non concilianti. È per questo che la riforma subisce un rinvio?
R. “All’inizio della legislatura il ministro Nordio aveva tracciato un quadro di riforme, in chiave garantista, molto ampio e articolato. Siamo sicuramente rimasti sorpresi per l’improvviso stop alla riforma della separazione delle carriere che era uno dei punti nevralgici della riforma della Giustizia”.
D. Concorda con la decisione di posticipare la riforma della giustizia per lasciare spazio al riforma che introduce il premierato in Italia?
R. “Comprendo la difficoltà di far procedere, parallelamente, le riforme costituzionali del premierato e della separazione delle carriere, ma forse sarebbe stato meglio che l’annuncio non fosse arrivato tramite agenzie, bensì in un vertice di maggioranza, in cui il ministro spiegava e condivideva le ragioni del rinvio”.
D. L’opposizione – nello specifico, il senatore del Pd Alfredo Bazoli su Public Policy – denuncia i ritardi del governo nell’attuare le riforme della giustizia dell’epoca Draghi e Cartabia. È così?
R. “Mi pare che sia un po’ in ritardo in particolare sull’attuazione della riforma dell’ordinamento giudiziario. Proprio ieri ho presentato, di mia iniziativa, un ddl per indicare i criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale, in attuazione della legge Cartabia”.
D. Ma non sarebbe stato questo un compito del Governo?
R. “Poteva certamente farlo il Governo, ma lo può fare anche il Parlamento senza necessità dell’iniziativa governativa”.
D. Il Governo ha chiesto anche un rinvio del ddl sul sequestro degli smartphone, di cui lei era il primo firmatario. Lei come l’ha presa?
R. “Sono rimasto piuttosto sorpreso, perché era un provvedimento già discusso, su cui era in corso un proficuo dialogo anche con l’opposizione, e già approfondito nel corso dell’indagine conoscitiva sulle intercettazioni. Non intendo certamente creare grane al Governo, ma forse sarebbe opportuno che il ministro Nordio convocasse un tavolo sulla giustizia per capire meglio il suo cronoprogramma e le riforme che intende davvero presentare”. (Public Policy)
@davidallegranti