SERVICE TAX, BARETTA: C’É UN’ALIQUOTA MASSIMA PER EVITARE AUMENTO DEL IMPOSIZIONE FISCALE

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Camera - DEF

(Public Policy) – Roma, 30 ago – “Nelle ultime righe del
verbale che istituisce la nuova tassa di servizio, è detto
chiaramente che il Governo deciderà un’aliquota massima, non
una minima perché si può presumere che un Comune possa
addirittura azzerarla”. Lo dice a Radio Anch’io il
sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, parlando
dell’introduzione della nuova Service tax.
L’aliquota massima, spiega Baretta, “serve a evitare che
l’intervento di addizionali comunali possa avere l’effetto
contrario di quello che si vuol perseguire”.
Il Governo, riferisce ancora il sottosegretario, “metterà a
disposizione 2 miliardi per evitare che l’effetto finale sia
un aumento della tassa”.

Le possibilità di evitare per sempre l’aumento dell’Iva, aggiunge poi Baretta,
“sono sotto il 5%, se non sotto il 4% o sotto il 3%.
Per questi ulteriori tre mesi le possibilità sono abbastanza buone,
in un quadro di priorità che deve fare la maggioranza di governo”.

“Che ci sia una scarsità di risorse – dice Baretta – è
fuori discussione. Che però l’impegno di governo sia
evitarne l’aumento è altrettanto evidente”. Ma bisogna
pensare, per Baretta, a un ripensamento generale dell’Iva.

“È dai tempi del ‘paniere‘ – commenta ancora il sottosegretario
al Mef – che non si fa una discussione approfondita
su come vengono distribuite le voci e il peso che hanno.
Si sa per esempio che il pane è tassato al 4%,
ma il pane confezionato ha in realtà un’altra
aliquota”. Per Baretta dobbiamo quindi chiederci: “In che
misura e su quali beni incidono davvero del tutto sui
consumi, e quali sono gestibili?”. L’Europa inoltre, ricorda
Baretta, “ci indica che forse tre aliquote sono troppe”.

L’esponente del ministero dell’Economia ha inoltre parlato delle coperture
relative al decreto appena approvato dal Governo, che riguarda anche
il rifinanziamento della cassa integrazione e gli esodati.
“Abbiamo fatto una doppia operazione: aumentato i pagamenti della Pa. Il
Governo ha fatto di questo un aspetto qualificante. Abbiamo
stanziato in accordo con l’Ue, 40 miliardi per pagare i
debiti della Pa verso fornitori, siano essi piccole imprese
o società di servizi. A questa prima erogazione si è
aggiunta una quota di circa 10 miliardi dalla quale abbiamo
un’entrata Iva al 21%”.

Il secondo intervento, spiega Baretta, “è che noi facciamo
una transazione con gestori di giochi, per vecchi
contenziosi. Una transazione che può portare nelle casse
dello Stato 600 milioni”.Si fa, spiega il sottosegretario al Mef,
“un intervento parziale sul contenzioso più esposto.
Questi 600 milioni si aggiungono alla quota parte dell’Iva attorno al miliardo”.

Bisogna poi intervenire, dice Baretta, “su tagli di spese
pubbliche, e questo è un argomento che bisogna affrontare
perché tra un mese c’è la legge di stabilità. E se non
vogliamo aumentare le tasse bisognerà che ci occupiamo della
spending review“. (Public Policy)LEP

Foto – La Presse