IL COMMENTO PUBBLICATO SUL SITO DELL’ISTITUTO
(Public Policy) – Roma, 29 ago – “L’abolizione dell’Imu
rischia di lasciarci con un fisco locale più pesante, più
iniquo e più perverso”. Inizia così l’analisi
dell’economista Carlo Stagnaro sul provvedimento licenziato
dal Governo ieri, pubblicata sul blog dell’istituto Bruno
Leoni. La nuova tassa, la service tax, introdotta dal 2014
al posto dell’Imu sarà per Stagnaro “un pasticcio
infernale”, “pur inglobando le attuali Imu e Tares, sarà
articolata in modo più confuso e utilizzerà la stessa base
imponibile per colpire contribuenti potenzialmente diversi”.
Chi oggi vive in una casa di proprietà, continua
l’economista, e si lamenta dell’Imu più la Tares “si troverà
a pagare tre tributi anziché due (Tari, Tasi1, e Tasi2) per
un pari importo (a meno che non ne sia parzialmente
sgravato, con conseguenze redistributive”.
La Tari sarà pagata da chi occupa, a qualunque titolo,
locali o aree suscettibili di produrre rifiuti, si legge sul
sito del Governo. Le aliquote saranno commisurate alla
superficie e stabilite dai Comuni.
La Tasi sarà a carico di chi occupa fabbricati e sarà sia a
carico del proprietario che dell’occupante.
Per Stagnaro sono quindi possibili diversi scenari e non ci
troviamo comunque di fronte a una riduzione delle tasse,
perché per l’Imu non sono previsti tagli di spesa e il
gettito deve rimanere invariato. Quindi: “Ciascuno pagherà
tanto quanto paga ora, ma sotto forma di tributi dal nome
diverso, ci sarà una redistribuzione interna alla stessa
base imponibile facendo pagare meno ai proprietari di prima
casa e di più a tutti gli altri, ci sarà una redistribuzione
tra i proprietari di immobili e altre categorie di
contribuenti”.
L’altro aspetto per Stagnaro è “di natura redistributiva e
riguarda la distinzione tra prima e seconda casa. L’Imu, per
come era costruira fino a oggi, aveva effetti progressivi.
Infatti la capacità di risparmio è correlata al reddito.
Nella sostanza (…) più della metà del gettito proveniva da
contribuenti appartenenti agli ultimi tre decili. Qualunque
riduzione dell’Imu sulla prima casa a parità di gettito
avrebbe dunque, in media, lo stesso effetto di un
trasferimento dal 70% più povero della popolazione al 30%
più ricco!”.
Aggiunge Stagnaro: “Tale fenomeno risulta amplificato
dall’ampiezza dell’evasione fiscale“. Inoltre, “se si tiene
conto che il patrimonio accumulato tende a crescere con
l’età e le famiglie con figli potevano godere di una
detrazione pari a 50 euro per ogni figlio emerge che il peso
dell’Imu era proporzionalmente più elevato sugli anziani.
Dunque l’abolizione dell’Imu sulla prima casa (a saldi
invariati) equivale a un trasferimento dai giovani ai vecchi
e dalle famiglie con figli a quelle senza figli”.
IL MERCATO DEGLI AFFITTI IN NERO
Un altro effetto “perverso” della nuova Service tax per
l’economista liberale sarà un aumento del nero nel mercato
degli affitti, perché se gli inquilini che vivono in affitto
dovranno pagare la tassa sui servizi, la Tasi2, sarà più
forte la spinta a non chiedere un contratto.
Ultimo punto critico per Stagnaro riguarda i servizi
“indivisibili” dei Comuni, come illuminazione pubblica e
decoro urbano per esempio, che sono finanziati “quasi
ovunque tramite forme di tassazione locale degli immobili” e
che invece la nuova Service tax italiana mette insieme ai
rifiuti, che sono invece divisibili.
La nuova Tari (che sostituisce la Tares, che sostituiva la
Tia) che servirà a pagare i rifiuti, “sebbene sia una
componente formalmente distinta dalle altre (e bisognerà
vedere come) nella pratica perderà almeno parte del suo
significato di incentivo”. Cioè si pagherà in base alla
metratura dell’appartamento e non all’effettiva produzione
di spazzatura. Per Stagnaro, “il servizio rifiuti dovrebbe
essere pagato sotto forma di vera e propria tariffa, come
accade per l’acqua”, a consumo.
Conclude Stagnaro che, pur attendendo ancora il testo del
decreto, si può dire che “non solo questo intervento lascia
intatta la pressione fiscale complessiva. Ma determina
l’insorgere di così tanti problemi redistributivi o
incentivi perversi da far sorgere il dubbio che sia stata
una mera partita di equilibrismo politico che ha come
sottostante lo scambio tra Imu e sanatoria dei precari alla
faccia delle riforme strutturali”. (Public Policy) LAP