(Public Policy) – Roma, 14 nov – “La riduzione del cuneo è
andato finora solo a beneficio delle imprese, ora è il turno
del lavoro”. Lo ha detto a Terni la leader della Cgil
Susanna Camusso, in occasione della Giornata di
mobilitazione europea dei sindacati.
TASSE SUL LAVORO
“Non ne possiamo più di tasse che tornano sempre sul
lavoro. Non va bene che non ci sia una misura generale che
riduce le tasse al lavoro perché ancora una volta paga solo
il mondo del lavoro”.
GOVERNO MONTI
Dopo un anno di Governo Monti non possiamo che constatare,
ha detto Camusso, “un anno di disastri e di non risposte al
mondo del lavoro. Si è tolta la fiducia e la speranza e non
ci vengano a dire che si vede la luce in fondo al tunnel: si
dica la verità”.
LEGGE SULLA CORRUZIONE
“La legge sulla corruzione era un provvedimento da fare, ma
si è fatta una legge che non prevede la reintroduzione del
falso in bilancio e che non dice nulla sugli appalti al
massimo ribasso”.
SIDERURGIA
“Dobbiamo affrontare il problema dei tanti siti siderurgici
che annunciano tagli. Ma si può fare tutto questo senza
immaginare una politica industriale? Senza le produzioni di
base? A Confindustria vorremmo dire che bisognerebbe pensare
meno a privatizzare, e più a quali investimenti privati si
possono fare. Come mai quando ci sono le crisi industriali
non si trovano mai imprenditori disposti a
rischiare?”.
ESODATI
“Bisogna cambiare tutta la legge sulle pensioni – ha detto
Camusso – a partire da una risposta per tutti gli esodati
che continuano ad essere appesi alla lotteria. Ma tutta la
legge è da cambiare perchè è sbagliata. Prima di tutto
perché è un cancello chiuso ai giovani. E il cambiamento si
potrebbe fare già con la legge di Stabilità”.
PRODUTTIVITÀ
“La produttività – ha concluso la leader Cgil – è un grave
problema, ma lo è perché non ci sono investimenti, le
imprese sono troppo piccole ed è un problema che non si
risolve certo abolendo i contratti o abbassando i salari.
Così non si fa altro che approfondire la crisi del Paese”.
“Così come è sbagliato il provvedimento sull’Iva perché
incide sui redditi dei lavoratori e dei pensionati, sulle
famiglie che hanno consumi obbligati e che sono costrette
oggi a dare fondo ai risparmi di questi anni”. (Public
Policy)
RED