SIRIA, L’UE RINNOVA PER TRE MESI LE SANZIONI CONTRO DAMASCO

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(Public Policy) – Roma, 18 feb – L’Unione europea ha deciso
di rinnovare per tre mesi le sanzioni contro la Siria con un
allentamento dell’embargo sulle armi. Nelle conclusioni del
Consiglio Affari Esteri infatti è scritto che i
provvedimenti sono modificati in modo da “fornire un
maggiore supporto non-letale e assistenza tecnica per la
protezione dei civili”. Il ministro degli Esteri italiano
Giulio Terzi ha sottolineato che “l’intesa a
27 è uno sviluppo positivo che va nel senso da noi auspicato
di un rafforzamento del sostegno europeo all’opposizione
siriana, sia sul piano politico che su quello materiale”.

L’Ue – si legge nelle conclusioni – è “costernata per il
deterioramento della situazione in Siria e per i livelli
inaccettabili di violenza, che continuano a causare
sofferenza a milioni di siriani e la distruzione delle
infrastrutture e del patrimonio culturale”. Si esorta quindi
il regime a “fermare gli attacchi alla popolazione civile” e
si chiede “l’immediata cessazione di ogni violenza”.

La chiave della soluzione del conflitto per l’Ue rimane nel
“facilitare” lo sviluppo di un “processo politico guidato
dai siriani”. In questo contesto, si ribadisce il “pieno
sostegno” al Rappresentante delle Nazioni Unite e la Lega
Araba, Lakhdar Brahimi nel “promuovere una credibile ed
efficace soluzione politica con tutti coloro che sono
impegnati nella transizione”. L’Ue “plaude l’iniziativa del
presidente della Coalizione nazionale siriana Moaz al-Khatib
per l’avvio di un dialogo politico che porti ad una
“transizione pacifica verso un futuro senza Assad” e invita
i rappresentanti del regime siriano a “non perdere questa
opportunità”.

L’Ue “continuerà a sostenere tutti i Paesi limitrofi, tra
cui il Libano e la Giordania, con assistenza finanziaria e
in natura” e auspica che le Nazioni Unite possano
“raggiungere tutta la popolazione bisognosa attraverso tutti
i possibili canali”.

L’Ue invita il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ad
affrontare con urgenza la situazione di violazione “diffusa
e sistematica dei diritti umani”, anche per quanto riguarda
un “eventuale deferimento” dei responsabili “alla Corte
penale internazionale”.

MALI
Il Consiglio ha formalmente approvato la missione militare
europea di addestramento (Eutm) delle forze armate del Mali.
Alcuni esperti sono già arrivati a Bamako, il primo
contingente di 70 militari è arrivato l’8 febbraio scorso.

Nelle prossime settimane saranno inviati altri 400 militari.
La missione avrà un budget di 12,3 milioni di euro, con un
mandato iniziale di 15 mesi. Il quartier generale sarà a
Bamako, ma la base operativa degli addestratori è stata
fissata a Koulikoro.

LIBERTÀ RELIGIOSA
La tutela della libertà di religione e di credo, per la
quale l’Italia si è battuta, sarà una delle priorità
dell’Unione europea nella sua politica di difesa dei diritti
umani, le cui linee-guida sono state approvate oggi dal
Consiglio dei ministri degli esteri europei, in vista del
Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

“E’ di estrema rilevanza – ha sottolineato il ministro
Terzi – l’inserimento, al quale l’Italia teneva molto e per
il quale abbiamo insistito, di un paragrafo concernente la
tutela della libertà di religione e di credo”. (Public
Policy)

SPE