Spending, payback ed emissioni: le novità del dl Proroghe

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Con l’ok finale giovedì, da parte dell’aula della Camera, il decreto Proroghe si avvia verso la conversione in legge. Il decreto, su cui il Governo ha posto due questioni di fiducia in entrambe le Camere, è stato modificato – ampiamente – al Senato, dove i suoi articoli sono quasi raddoppiati e dove ci sono state anche frizioni tra maggioranza e Governo per ritardi nei pareri da parte del Mef.

Nel passaggio a Palazzo Madama, infatti, si erano previste modifiche al testo anche in aula, con la relatrice Antonella Zedda (FdI) che aveva presentato ulteriori 4 emendamenti. I continui rinvii dell’esame, dovuti a ritardi nelle relazioni tecniche da parte del Mef, hanno però creato frizioni tra Esecutivo e maggioranza, con lo stesso presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha parlato di “allarmante frequenza” dei rinvii di lavori per mancanza di pareri. I toni si sarebbero alzati durante una capigruppo del Senato in cui il Governo cambiò idea e pose la prima questione di fiducia. Fiducia replicata poi alla Camera, e incassata, per accorciare i tempi e approvare il decreto entro la sua scadenza, il 28 novembre.

Nel passaggio parlamentare, come detto, il decreto è cambiato tanto. Vediamo ora le principali modifiche, apportate dal solo Senato.

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Arriva uno ‘sconto’ sulla spending review per il 2023 pari a 150 milioni di euro per gli enti locali, 100 per i Comuni e 50 per Province e Città metropolitane. Una serie di emendamenti al dl Proroghe, approvati dalla commissione Finanze del Senato, rimodulano infatti la spending review per gli enti locali decisa dalla legge di Bilancio 2021 per gli anni dal 2023 al 2025. Se il contributo dovuto dalle Regioni e le Province autonome rimane invariato (196 milioni l’anno), quello dovuto da Comuni e Città metropolitane viene ridotto ai soli anni 2024 e 2025 e l’ammanco finanziato con un taglio del Fondo per interventi strutturali di politica economica. Gli stessi emendamenti prevedono anche che per gli anni 2024 e 2025 le somme spettanti a qualsiasi titolo a Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane saranno erogate al netto del rispettivo concorso alla finanza pubblica.

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@VioC