Stazioni di ricarica, relatore Envi: posticipo 3 anni e blending libero

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Posticipare di tre anni gli obiettivi relativi ai punti di ricarica per i veicoli elettrici e alle stazioni di rifornimento di idrogeno e, allo stesso tempo, prorogare di tre anni l’obbligo di sostenere l’infrastruttura per il Gas naturale liquefatto (Gnl).

Queste alcune delle richieste contenute nella proposta di parere al regolamento sulle infrastrutture di ricarica per i combustibili alternativi, depositata in commissione Ambiente (Envi) del Parlamento Ue dal relatore Alexandr Vondra, eurodeputato ceco dei Conservatori e riformisti (Ecr). La proposta di parere, che sarà poi inviato alla commissione di competenza Trasporti (Tran), dovrà ora essere esaminata dagli altri eurodeputati della commissione, che potranno presentare gli emendamenti entro il 19 gennaio. La proposta fa parte del Pacchetto clima, il cosiddetto Fit for 55.

Per il relatore, per quanto riguarda i veicoli pesanti, le navi adibite alla navigazione marittima e alla navigazione interna e gli aeromobili, la proposta è “eccessivamente ambiziosa in termini di prospettive e fattibilità dello sviluppo dell’infrastruttura necessaria”. Le proroghe proposte, si legge nella relazione illustrativa, garantiranno “la flessibilità necessaria, tenendo conto delle diverse situazioni di partenza negli Stati membri”.

Nella proposta di parere messa a punto il relatore manifesta inoltre riserve in merito a diverse sottodefinizioni del termine “combustibili alternativi” figuranti nella proposta della Commissione. “Alcune definizioni – sostiene il relatore -, sono fuorvianti e potrebbero generare problemi di miscelazione e consegna, in particolare per quanto riguarda i combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno rinnovabile. Anche la sottodefinizione di ‘carburanti alternativi per veicoli a zero emissioni’ proposta dalla Commissione è problematica. Alcuni dei combustibili elencati implicano processi di produzione a elevate emissioni, rischiando di compromettere la credibilità del regolamento definitivo”. Il relatore ha quindi proposto diverse modifiche alle definizioni, proponendo diverse eliminazioni, come per quelle di “combustibili fossili alternativi per una fase di transizione” e di “combustibili sintetici e paraffinici prodotti da energia non rinnovabile”.

Inoltre, poiché la proposta della Commissione impone agli Stati membri obblighi amministrativi onerosi per quanto riguarda la rendicontazione sullo stato dei lavori, il relatore raccomanda di prorogare diversi termini. E ancora: il relatore ritiene prematuro che la Commissione intenda riesaminare la nuova normativa nel 2026, “in quanto – sostiene -, il lasso di tempo è troppo breve per poter effettuare una solida valutazione del suo impatto normativo, data l’entità della nuova infrastruttura necessaria”. Si propone pertanto di prorogare il termine di due anni.

Presenti anche altre richieste di modifica più mirate. Come una distanza massima estesa a 100 km – invece che 60 km – per i punti di ricarica alternativa per i veicoli pesanti sulla rete Ten-T. Inoltre per il relatore “come per le stazioni di rifornimento convenzionali, non è necessario che l’infrastruttura per i combustibili alternativi sia situata a bordo strada, ma può anche essere ubicata entro una breve distanza stradale. Inoltre per quanto riguarda l’idrogeno, considerati i notevoli problemi tecnologici legati alla sua diffusione, la distanza da una strada appartenente alla rete Ten-T dovrebbe essere maggiore”.

Il relatore punta inoltre ad una sorta di liberalizzazione del blending: “Gli Stati membri – si legge in un altro emendamento allegato alla proposta di parere -, provvedono affinché l’infrastruttura esistente per i combustibili fossili liquidi e gassosi possa essere utilizzata senza restrizioni per la distribuzione di combustibili alternativi e per le miscele di combustibili alternativi con combustibili fossili”. (Public Policy / Policy Europe) NAF