ROMA (Public Policy – stradeonline.it) – di Roberto Cicciomessere – L’Europa sarà invasa da milioni d’immigrati che sconvolgeranno il suo tessuto sociale ed economico? I 28 paesi dell’Unione, solo per compensare la riduzione della popolazione causata dalla diminuzione delle nascite e per stabilizzare la popolazione complessiva di circa 500 milioni di persone, dovranno, secondo le proiezioni dell‘Eurostat, assorbire nei prossimi 5 anni un flusso annuo medio di circa 2,8 milioni di persone, che salirà ad oltre 3,7 milioni nel 2030.
Di conseguenza, le attuali ondate migratorie straordinarie, determinate dalle guerre e dal sottosviluppo, sono sostenibili con relativa facilità dai paesi europei, in particolare da quelli che subiranno una elevata decrescita della popolazione autoctona. La Germania ha sicuramente bisogno di aumentare ulteriormente il flusso d’immigrati per contenere la forte flessione della popolazione determinata da un basso indice di fecondità, mentre la Francia e il Regno Unito sono i principali paesi nei quali si registra un saldo naturale positivo, grazie a un numero elevato di figli per donna, e di conseguenza non hanno interesse ad aumentare gli attuali flussi migratori, soprattutto se costituiti da persone con basse qualifiche professionali.
L’Italia è il paese che ha più bisogno d’immigrati per compensare la riduzione della popolazione italiana in età lavorativa che sarà pari, fra 50 anni, a -10 milioni di persone. Ma l’afflusso di oltre 4 milioni d’immigrati da oggi al 2065 servirà a compensare la riduzione della popolazione solo nelle regioni del Centro-Nord, mentre in quelle del Mezzogiorno i residenti diminuiranno di 5 milioni a causa del modesto aumento degli stranieri (+400 mila). Tre quarti dei residenti in Italia abiteranno nelle regioni del Centro-Nord e solo un quarto in quelle del Mezzogiorno.(Public Policy – stradeonline.it)
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