(Public Policy) – Roma, 20 nov – (di Laura Preite) Tutti e cinque gli sfidanti
alle primarie del centrosinistra trattano il tema
dell’evasione fiscale e della riduzione dei costi della
macchina pubblica, e in particolare della politica. Ma come
pensano di ridurre la pressione fiscale e rendere più
efficiente la macchina pubblica?
PUPPATO: QUALITÀ E TRASPARENZA DELLA PA
Sulle tasse: ‘La tassazione dei grandi patrimoni – si legge
nel programma della consigliera regionale veneta – e quella
dei capitali esportati clandestinamente sono due
provvedimenti semplici che possono fruttare al fisco cifre
ingenti e tali da consentire la consistente riduzione delle
aliquote Irpef a carico di lavoratori dipendenti e
pensionati’.
Sulla spesa pubblica: ‘Va ridotta non tramite tagli
lineari, ma attraverso la maggiore efficienza di un sistema
che potrebbe essere meno dispersivo e, se meglio utilizzato,
potrebbe garantire migliori servizi senza alzare i capitoli
di spesa’.
‘Un imperativo categorico deve essere semplificare e
ridurre i passaggi burocratici, rendere obbligatorie le
conferenze di servizi anche online laddove gli attori siano
più d’uno, il tutto in tempi certi, con trasparenza e regole
chiare. Va costruito un patto di collaborazione tra
cittadini e pubblica amministrazione, basato sulla fiducia
reciproca preventiva, con controlli efficaci a posteriori e
pesanti sanzioni laddove risulti frodata la fiducia nella
correttezza riposta’.
Valutare la Pubblica amministrazione: ‘Occorre stabilire
dei criteri di efficienza e qualità, ringiovanire e
riqualificare gli apparati, introdurre sistemi efficaci di
valutazione delle prestazioni, assegnare obiettivi
misurabili sui quali commisurare compensi e carriere,
separando la politica dalla amministrazione’.
Trasparenza: ‘La pubblicità di ogni atto di spesa deve
essere obbligatoria, pena la sua nullità […]. Va garantito
a cittadini e imprese il libero accesso a tutti i
procedimenti amministrativi che li riguardano tramite
sportelli telematici, e introdotto l’avvio immediato, in
tutto il territorio nazionale, delle mail certificate aventi
valore legale. Si possono così evitare milioni di
spostamenti con i conseguenti disagi e oneri, economici e di
tempo […] La Pa deve fornire risposte entro tempi certi,
mai superiori ai 30 giorni, prevedendo sanzioni e indennizzi
in caso di mancata applicazione di questa regola’.
Sul perimetro della politica: ‘Bisogna ridurre il numero
dei dirigenti pubblici, che devono essere nominati
rigorosamente per concorso e mai per cooptazione politica; e
ritenuti sempre personalmente responsabili degli atti
compiuti e dei risultati raggiunti. Vanno inoltre stabiliti
criteri di incompatibilità tra incarichi di diversa natura,
anche per quelli precedenti o successivi alla nomina’.
Sui costi della politica: ‘Una concreta ed incisiva riforma
della politica e dei partiti deve stabilire un tetto preciso
ai finanziamenti pubblici, ne controlla l’impiego, rende
obbligatorio e accessibile al pubblico il
rendiconto del loro impiego’.
‘Va ridotto del 50% il numero dei parlamentari nazionali e
dei consiglieri regionali. I loro emolumenti devono essere
commisurati alla media europea e vanno aboliti i privilegi
del ruolo (auto blu, telefonini, biglietti dello stadio,
etc.). Vanno invece adeguati agli standard nazionale gli
stipendi del personale di Camera e Senato, parametrandoli su
quelli delle analoghe figura professionali nel mondo del
lavoro’.
TABACCI: RIDUCIAMO TASSE E COSTO POLITICA
‘Le tasse sono troppo alte – si legge nel programma
dell’assessore al Bilancio del Comune di Milano – Bisogna
ridurre le aliquote per allargare la base imponibile. Per
fare questo oltre a ridurre il sommerso si deve abbassare il
costo della politica e porre un tetto agli stipendi ed alle
spese di tutti gli eletti e di tutti i dirigenti della
Pubblica amministrazione’.
‘In particolare bisogna: ridurre il numero dei
parlamentari; abolire le Province; accorpare le Regioni;
togliere i privilegi alle Regioni a statuto speciale;
ridurre il numero delle società nate dalle ex
municipalizzate mediante soppressioni e accorpamenti’.
VENDOLA: PATRIMONIALE SOPRA I 700 MILA EURO
Il leader di Sel chiede una riforma del fisco, ‘che
allarghi la base imponibile e riduca la pressione fiscale
sui soggetti che oggi contribuiscono onestamente. Anche per
le imprese si tratta di ridurre la pressione fiscale, anche
attraverso un sistema premiale’.
La patrimoniale: ‘L’imposta patrimoniale graverà sugli
attivi finanziari, essendo quelli reali (le abitazioni) già
colpiti dall’Imu e sostituirà totalmente le imposte di bollo
che attualmente gravano sui conti correnti e sui depositi
amministrati di titoli. Ciò premesso, la nostra proposta
intende esonerare totalmente il 50% più povero della
popolazione, assoggettare all’aliquota massima
ipotizzata il 10% più ricco ed ipotizzare un aliquota
agevolata per il rimanente. Comunque intendiamo proporre
l’esenzione per i patrimoni al di sotto dei 700 mila euro’.
‘Prevediamo di tassare i grandi patrimoni all’1,5% e quelli
meno cospicui a due aliquote agevolate alternative tra loro:
lo 0,15% e lo 0,30%. In questa ipotesi il gettito si attesta
intorno ai 20 miliardi di euro annui, che verrebbe ridotto
di circa 5 miliardi per l’abolizione delle
imposte di bollo attualmente gravanti su conti correnti e
attivi finanziari’.
‘Per le famiglie si propone la creazione di una ‘no tax
area’ che cresca in funzione dei carichi familiari; rispetto
al sistema attuale vi è una sostanziale innovazione, in
quanto la struttura dell’Irpef prevede oggi una area ‘no
tax’ uguale per tutti, senza nessuna relazione con i carichi
familiari. I nuclei familiari che non raggiungano la ‘no
tax’ area di riferimento, vedranno trasformato il
differenziale tra il reddito dichiarato e la loro no tax
area in un sussidio’.
Tasse sulle imprese: ‘Si propone di diminuire drasticamente
l’aliquota dell’Ires (in particolare per chi assume, per chi
investe in innovazione di prodotto e di processo e per le
startup). Proponiamo di spostare la tassazione sui dividendi
e sui capital gains. Fin quando il reddito rimane nel
perimetro dell’impresa ed è reinvestito ha un trattamento
fiscale particolarmente favorevole, quando viene distribuito
sotto forma di dividendi o capital gain, viene tassato in
maniera rilevante’.
Sulla spesa pubblica: ‘Taglio delle pensioni d’oro, in
particolare sulle pensioni che superano 50 mila euro l’anno,
con un incremento progressivo a partire dalla cifra
indicata; contenimento della spesa militare e cancellazione
immediata del programma F35; limitazione dell’outsourcing
della pubblica amministrazione (taglio drastico di
consulenze esterne, incarichi professionali); ottimizzazione
della spesa sanitaria, principalmente attraverso la
revisione delle convenzioni con la sanità privata e la
revisione della spesa diagnostica e farmaceutica; riduzione
drastica dei costi della politica, tramite un deciso taglio
dei contributi pubblici ai partiti (ma non la loro
abolizione ché renderebbe la politica schiava delle lobby
economiche), l’abolizione delle Province e la riduzione del
numero dei parlamentari’.
RENZI: EFFICIENZA PA SU MODELLO ANGLOSASSONE
‘Un Fondo per la riduzione della pressione fiscale: i
cittadini devono vedere in concreto che se tutti pagano le
tasse, ciascuno ne paga di meno, ed essere così coinvolti
nella lotta all’evasione. Per rafforzare la lotta
all’evasione proponiamo di integrare strettamente
l’investigazione e l’esazione, oggi frazionate tra Agenzia
delle entrate e Guardia di finanza da una parte e giustizia
tributaria e giustizia ordinaria dall’altra. È necessario
andare verso un’unica agenzia che abbia anche poteri di
coordinamento della Guardia di finanza’.
Per il sindaco di Firenze bisogna ‘ripensare
sostanzialmente il modello di sviluppo fin qui seguito,
riallocando risorse verso i ceti produttivi, riducendo in
modo sostanziale l’area dell’intermediazione politica delle
risorse dello Stato. Più mercato e più solidarietà,
riducendo la spesa intermediata. Riteniamo realistici i
seguenti obiettivi:
1 – Una riduzione del 10% dei consumi intermedi (cioè
acquisti di beni e servizi) per la spesa corrente. Base
aggredibile: 120 miliardi. Obiettivo di risparmio: 12
miliardi all’anno;
2 – Una riduzione del 20-25% degli investimenti e dei
trasferimenti alle imprese. Base aggredibile: 60-70
miliardi. Obiettivo di risparmio: 12-16 miliardi;
3 – Una riallocazione produttiva di 50% dei fondi europei.
Base aggredibile: 15-20 miliardi. Obiettivo risparmio: 7-10
miliardi;
4 – Una riduzione dell’area del pubblico impiego, senza
licenziamenti e senza esuberi, ma con estensione del
part-time, riduzione del numero dei dirigenti e limitazione
del turn over, con esclusione della scuola, e migliore
mobilità territoriale del dipendente pubblico. Obiettivo di
risparmio 4 miliardi’.
Sulla dichiarazione dei redditi: ‘Introdurre lo Standard
Business Reporting. L’azienda alla fine dell’anno si collega
telematicamente con il fisco e scarica i dati. Il fisco
calcola le imposte da pagare ed invia una proposta
di tassazione che il contribuente può accettare o
modificare, discutendo i cambiamenti. Quale il vantaggio?
Per l’azienda il fisco diventa facile. L’azienda manda i
propri dati in automatico, attraverso il proprio software di
contabilità, senza bisogno di lavoro e di fatica.
Ridurre le
sanzioni per lo ‘slittamento di competenza’ che oggi
rappresentano una quota significativa del contenzioso
tributario ed assorbono risorse che sarebbero meglio
impegnate nel contrasto alla vera evasione. Semplificare
concretamente gli adempimenti tributari relativi al reddito
di impresa, agli obblighi Iva, ai versamenti, compensazioni,
riscossioni, procedure, contenzioso. Le proposte del
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli
esperti contabili sono una buona base di partenza’.
‘Concordare preventivamente il reddito di impresa. Come in
Svizzera potremmo prevedere che le piccole imprese possano
concordare un reddito di impresa con l’Agenzia delle
entrate, in aumento rispetto al periodo precedente, ed
evitare incertezze e costi amministrativi. Creare una ‘white
list’ delle imprese trasparenti. Si potrebbe prevedere una
sorta di bonus fiscale per quelle imprese che rispettano dei
parametri di trasparenza e di aderenza alle migliori
pratiche contabili e che possano quindi rientrare in una
lista delle aziende fiscalmente eccellenti tenuta
dall’Agenzia delle entrate’.
Trasparenza della Pa: ‘Qualsiasi documento, anche non
ufficiale, e qualsiasi informazione inerente a qualsiasi
amministrazione pubblica (con la sola eccezione dei
documenti secretati con apposito provvedimento motivato)
deve essere accessibile a chiunque, senza necessità di una
richiesta motivata; nessun mandato di pagamento può essere
efficace se non sarà disponibile online, corredato
da tutta la relativa documentazione’.
‘Pensiamo che sia giunto il
momento di introdurre anche in Italia il ruolo di Cio –
Chief information officer – della Pa, con il compito di
coordinare l’informatica pubblica per digitalizzare i
servizi e gestire meglio il welfare, l’educazione, la giustizia, la sanità, i
trasporti, la sicurezza’.
Efficienza della Pa: ‘Nessun incarico dirigenziale potrà
essere conferito se non in funzione del raggiungimento di
obiettivi specifici e misurabili (Smart: Specific,
Measurable, Achievable, Repeatable, Timely); l’attuazione
progressiva del programma sarà resa visibile on line con
tutti i relativi dati, in modo da poter essere oggetto anche
di valutazione da parte di ricercatori, osservatori,
associazioni di utenti, privati cittadini – il mancato
raggiungimento degli obiettivi costituirà motivo di
licenziamento del dirigente, come già prevede l’art. 21 del
Testo unico del 2001, e motivo di non rinnovabilità
dell’incarico nel caso di contratto a termine’.
‘Una task force dei risultati (delivery unit) presso la
presidenza del Consiglio, che sia responsabile del
raggiungimento degli obiettivi strategici in materia di
istruzione, sanità, trasporti e lotta alla criminalità sul
modello della Delivery Unit britannica’.
BERSANI: RISCRIVERE IL RAPPORTO STATO-ENTI LOCALI
‘La prossima – si legge nel programma del segretario del Pd
– deve essere una legislatura costituente, con uno strumento
parlamentare che sia vincolato a risultati certi e che
affronti anche il tema del rapporto tra Stato, Regioni e
enti locali. Occorre adeguare gli emolumenti della classe
politica italiana alla media europea, riformare i partiti,
ridurre il finanziamento pubblico’.
‘Bisogna introdurre normative che definiscano i parametri
della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle
autorità di controllo a tutela delle finalità
pubbliche dei servizi. È fondamentale una responsabilità
pubblica dei cicli e dei processi, che garantisca
l’universalità di accesso e la sostenibilità
nel lungo periodo. Sono essenziali maggior razionalità e
valorizzazione del tessuto degli enti locali’. (Public
Policy)
– COSA DICONO I CINQUE CANDIDATI SUL LAVORO