BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Mercoledì la Commissione europea ha approvato l’atto delegato sulla tassonomia verde riguardante il gas e il nucleare. Il documento presenta numerosi dettagli tecnici che gli impianti dovranno rispettare se vorranno essere classificati come “verdi” (l’obiettivo della tassonomia è infatti quello di aumentare gli investimenti privati per la transizione verde).
Ecco, nel dettaglio, i principali requisiti tecnici riguardanti le due tecnologie:
Per quanto riguarda il gas, le attività dovranno soddisfare una delle seguenti soglie di emissione: emissioni del ciclo di vita inferiori a 100 gCO2e/kWh; o fino al 2030 (data di approvazione del permesso di costruzione) laddove le rinnovabili non siano disponibili su scala sufficiente le emissioni dirette dovranno essere inferiori a 270gCO2e/kWh. Per l’attività di generazione elettrica, le loro emissioni dirette annue di GHG non devranno superare una media di 550kgCO2e/ kW della capacità dell’impianto in 20 anni. In questo caso, l’attività deve soddisfare una serie di condizioni cumulative: come la sostituzione di un impianto che utilizza combustibili fossili solidi o liquidi, la garanzia del passaggio completo ai gas rinnovabili o a basse emissioni di carbonio entro il 2035 e una regolare verifica indipendente sul rispetto dei criteri.
Per quanto riguarda il nucleare i nuovi progetti di centrali nucleari per la produzione di energia, che utilizzeranno le migliori tecnologie esistenti disponibili (“Generazione III+”), saranno riconosciuti fino al 2045 (data di approvazione del permesso di costruzione). Le modifiche e gli ammodernamenti degli impianti nucleari esistenti ai fini del prolungamento della vita, saranno riconosciuti invece fino al 2040 (data di approvazione da parte dell’autorità competente).