Terra dei fuochi, si vota

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Terra dei fuochi, approvate 8 mozioni

Alla Camera si votano le mozioni sulle azioni di bonifica nella Terra dei fuochi, l’area campana in cui vengono illecitamente bruciati rifiuti tossici. Le mozioni, che impegnano il governo, su una serie di misure di contrasto, seguono la desecretazione da parte dell’Ufficio di presidenza della Camera dell’audizione del pentito di camorra Carmine Schiavone, di fronte alla commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel 1997.

Otto mozioni sulle azioni di bonifica nella Terra dei fuochi, tutte più o meno simili anche se con accenni diversi: dai gruppi di maggioranza all’opposizione (con l’eccezione della Lega Nord, che non ha presentato mozioni), le richieste sono quelle: controllare, verificare, coordinare, agire, avviare, adoperarsi, monitorare. Il tema è quello dell’area campana in cui sono stati illecitamente bruciati rifiuti tossici. Le mozioni, che verranno discusse oggi in aula alla Camera, dalle 12,15, seguono la desecretazione, da parte dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio, dell’audizione dell’ex boss della camorra Carmine Schiavone, nel 1997 di fronte alla commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

M5S: SERVE UNA CAMPAGNA DI INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE La mozione dei 5 stelle, primo firmatario il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (originario di Avellino), chiede innanzitutto di ‘porre in essere tutte le forme di controllo incisivo del territorio campano atte a far cessare il criminale e illecito sversamento di rifiuti tossici in zone agricole e ad alta densità abitativa’. Inoltre per il M5s è necessario ‘intraprendere gli improrogabili interventi di bonifica del territorio campano, al fine di cercare almeno di limitare i danni di decenni di scellerate politiche di gestione ambientale del territorio’.

E ancora: ‘Avviare, con un adeguato coinvolgimento del ministero della Salute, una massiccia campagna di indagini epidemiologiche finalizzate a fare luce sull’impatto delle contaminazioni sulla salute delle popolazioni residenti, anche dando ampia pubblicità ai risultati, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nocività di certi comportamenti criminali, non essendo concepibile che gli unici dati a disposizione siano quelli forniti dalla Nato’.

Il M5s chiede inoltre di ‘istituire un tavolo tecnico permanente, che funga da cabina di regia, presso il ministero dell’Ambiente, nel quale siano coinvolte le associazioni e i comitati di cittadini da anni impegnati nelle lotte a difesa del territorio, personalità del mondo scientifico competenti in materia e rappresentanti di regione ed enti locali’. 

MISTO: ELABORARE UN PIANO NAZIONALE PER LE BONIFICHE Anche i deputati del Misto hanno presentato una mozione in merito, prima firmataria l’ex Movimento 5 stelle Vincenza Labriola (seguita dalla pattuglia socialista e da Pino Pisicchio di Centro democratico). I deputati (13 in tutto) chiedono al Governo di ‘attivare e aumentare le risorse finanziarie pubbliche per fare decollare il settore delle bonifiche; elaborare un piano nazionale per le bonifiche, con la tempistica cronologica degli interventi, che preveda nuovi investimenti produttivi con nuove infrastrutture ad alta sostenibilità ambientale’.

E ancora: ‘Adottare un piano di sorveglianza sanitaria mirata, che coinvolga il ministero dell’Ambiente, quello della Salute e gli enti locali’; inoltre l’esecutivo dovrebbe adottare ‘un piano per l’aggiornamento dei tecnici delle Pubbliche amministrazioni in merito alla modalità di valutazione della qualità ambientale’. Altro problema sollevato quello delle aree dei poligoni di tiro: per i deputati del Misto si tratta di ‘definire, in accordo con gli enti locali coinvolti, in maniera concreta, i tempi e la strategia di utilizzo degli stanziamenti previsti per la bonifica dei siti inquinati nelle aree dei poligoni di tiro’.

Un accenno anche al cibo: si chiede infatti all’esecutivo di predisporre gli strumenti idonei a valutare in tutti i siti di interesse nazionale per le bonifiche ‘il contributo all’esposizione derivante dal potenziale ingresso nella catena alimentare dei contaminanti riscontrati nelle varie matrici ambientali’.

SEL: RENDERE PUBBLICI I NOMI DELLE SOCIETÀ COINVOLTE I deputati di Sinistra ecologia e libertà (primo firmatario il capogruppo a Montecitorio Gennaro Migliore) chiedono al Governo di ‘svolgere immediatamente analisi a tappeto nel vasto territorio interessato, a cominciare da quello indicato dai vari collaboratori di giustizia (leggi Schiavone; Ndr) come luogo di sversamento dei rifiuti tossici da parte della criminalità organizzata’.

Altra richiesta di Sel è quella di ‘rendere pubblici i nominativi delle società coinvolte a qualsiasi titolo nella produzione, nel trasporto e nello smaltimento illecito di materiali tossici’. Inoltre il partito guidato da Nichi Vendola chiede all’esecutivo di nominare ‘una commissione di esperti, trasversali, con la presenza anche di medici, che studi un metodo di smaltimento delle ecoballe che non peggiori il già altissimo livello di inquinamento del territorio giuglianese’.

PD-SC: RIVEDERE LE FUNZIONI DELLE ARPA Una delle mozioni della maggioranza, firmata da un gruppo di deputati Pd e Scelta civica (prima firmataria Michela Rostan del Partito democratico), impegna il Governo a ‘perpetuare una politica di inasprimento delle pene per i reati ambientali, da assimilarsi, a tutti gli effetti, sostanziali e processuali, a quelli di stampo mafioso e terroristico’. Viene poi chiesto di ‘istituire quanto prima un tavolo interministeriale’, e soprattutto di ‘adottare ogni iniziativa di competenza, specie di tipo normativo, per una revisione delle funzioni delle agenzie regionali per la protezione ambientale, valutando – se del caso – di assegnare al personale delle stesse anche i poteri di polizia giudiziaria’. Una mozione praticamente uguale è stata presentata anche da Antimo Cesaro (Sc) insieme alla stessa Rostan. 

PD: COINVOLGERE ISS, CNR E ISPRA La mozione ‘ufficiale’ del Pd è firmata dalla deputata campana Pina Picierno, seguita dal capogruppo Roberto Speranza e dal segretario nazionale Guglielmo Epifani. Al Governo si chiede di valutare ‘l’opportunità, eventualmente con il coinvolgimento dell’Istituto superiore di sanità e del Consiglio nazionale delle ricerche, di avviare un’indagine accurata sulla salubrità dei terreni […] anche al fine di prevenire allarmismi generalizzati’.

Un’altra richiesta è quella di ‘accertare, con il coinvolgimento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, i danni ambientali cagionati dall’interramento illegale di rifiuti industriali e tossici nei terreni del basso Lazio e della Campania e ad attivare l’avvocatura dello Stato affinché compia al più presto l’attività istruttoria per il procedimento di costituzione di parte civile’. E ancora: ‘Definire un piano di bonifiche nazionale’ e ‘considerare la possibilità di affidare l’eventuale monitoraggio in itinere dei risultati delle operazioni di bonifica all’Ispra‘.

CD: SERVE UN COORDINAMENTO CENTRALE La mozione del partito guidato da Bruno Tabacci (primo firmatario l’ex Idv Nello Formisano) chiede di ‘modificare, entro il mese di novembre 2013, la legislazione in campo ambientale, in particolare per quel che riguarda le sanzioni per i reati commessi nella Terra dei fuochi, ipotizzando anche l’introduzione di uno strumento penale più efficace’ Inoltre si chiede al Governo di ‘adoperarsi, anche con opportune iniziative normative, per l’istituzione di un coordinamento centrale di tutte le attività volte alla lotta contro l’emergenza rifiuti’, anche con ‘iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza circa le cause e gli effetti negativi sulla salute pubblica dei roghi e dei comportamenti illegali, anche non legati alla camorra’.

PDL: PREDISPORRE UN ‘PIANO MARSHALL’ DI BONIFICHE Infine, la mozione del Pdl (primo firmatario Paolo Russo, con lui anche l’ex ministro Mara Carfagna, campana): al Governo si chiede innanzitutto di ‘definire un sistema straordinario di presidio e controllo del territorio interessato per bloccare il fenomeno degli sversamenti illegali e dei roghi tossici, coinvolgendo, in primis, le Forze armate’. Poi si chiede di ‘predisporre uno screening epidemiologico e di delimitare ‘le cosiddette aree food certificate e quelle che, invece, necessitano di misure di tutela ambientale’; i pidiellini parlando poi della necessità di ‘predisporre un ‘piano Marshall’ di bonifiche che, in maniera scientifica, indichi l’ordine delle priorità, l’approccio tecnico e le modalità operative’.

E ancora: ‘Istituire una struttura centrale di gestione degli appalti per le attività di bonifica e ripristino con un sistema impermeabile alle organizzazioni criminali sul modello di Expo 2015; utilizzare le ‘risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fers) e del fondo di coesione europeo e nazionale per la bonifica dei siti inquinati campani, escludendo le risorse così utilizzate dai vincoli del patto di stabilità’. Infine: ‘Disegnare un sistema di tracciabilità assoluta che coinvolga l’intera filiera agroalimentare campana’, introducendo ‘il reato di disastro ambientale nel codice penale’. (Public Policy) GAV

L’audizione di Schiavone