La norma sull’Ucraina nella bozza del dl Missioni

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ROMA (Public Policy) – Fino al 31 agosto 2015 è autorizzata la spesa di euro 6.993.960 per la partecipazione di personale militare alla missione della Nato denominata Baltic Air Policing, iniziata nel 2004 su richiesta congiunta di Lituania, Estonia e Lettonia. Lo prevedeva una bozza del dl Missioni, di cui Public Policy ha preso visione, esaminata del Cdm ieri sera. Nel testo uscito poi dal Consiglio dei ministri, però, questa parte è saltata.

La missione prevede il pattugliamento dello spazio aereo sul Baltico affidato a 16 caccia della Nato forniti a rotazione da diversi Paesi (da quest’anno ne fa parte anche l’Italia). “Al riguardo – si legge nella relazione illustrativa della norma poi saltata – va specificato che il concorso nazionale alla missione, inizialmente, era stato accordato fino all’aprile 2015; tuttavia, in occasione della recente ministeriale Nato – tenutasi a Berlino il 5 febbraio 2015 – è stata espressa in quel consesso, su auspicio del ministro della Difesa lituano e con l’assoluto apprezzamento dell’assemblea Nato, la disponibilità dell’Italia a prolungare di altri quattro mesi il proprio concorso aereo, portandolo fino al 31 agosto 2015. Tale ulteriore permanenza, peraltro, sarà in parte ristorata, secondo accordi con lo Stato primo richiedente, cioè dalla Lituania stessa. La presente disposizione non ha alcun effetto retroattivo”.

“L’attività di Air Policing – si legge ancora nella relazione illustrativa – è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo Nato. L’Air Policing è svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del comando operativo alleato della Nato (Allied command operation) di stanza a Bruxelles (Bel) e viene coordinata dal comando aereo (Air command) di Ramstein (Ger))”.

Come detto, la missione è iniziata nel 2004 al momento dell’ingresso dei tre Paesi baltici nell’Alleanza atlantica, motivata, si legge, “dall’insufficiente possesso di capacità e strutture per la difesa aerea autonoma. Da quel momento – si legge – quattordici Stati membri della Nato, a rotazione, hanno sorvegliato lo spazio aereo delle tre repubbliche baltiche: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti d’America e Turchia. Nell’ambito dell’attuale turno di sorveglianza aerea, l’Italia partecipa, insieme a Polonia, Spagna e Belgio, con una task force dell’aeronautica militare composta da sette velivoli, di cui quattro Eurofighter 2000, un C-130J, un C-27J, un KC-767A, e 100 unità di personal”. (Policy Policy) SOR-GAV