(Public Policy) – Roma, 26 ott – A settembre, sono stati
immatricolati nella Ue 150.910 nuovi veicoli commerciali, il
13,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2011. Il segno
negativo accompagna quasi tutti i Paesi: dal -3,2%
dell’Irlanda al -51,2% della Grecia. L’Italia ha registrato
-28,2%, la Francia -13,4%, la Germania -16,6% e la Spagna
-32,7%.
Da gennaio a settembre, la domanda di veicoli industriali è
scesa del 10,7%, con 1.282.248 nuove immatricolazioni. Tutti
i principali mercati hanno registrato dati negativi: -3,1%
nel Regno Unito, -4,2% in Germania, -7,7% in Francia, -25,7%
in Spagna, -34,6% in Italia.
I dati dell’Association des constructeurs européens
d’automobiles (Acea) confermano la crisi generale ma (Grecia
a parte) anche la particolare gravità di quella italiana.
Commenta Massimo Tentori, responsabile della divisione
Trucks di Federauto: “In un contesto europeo difficile,
l’Italia continua ad esprimere cali di immatricolazione
ancor più preoccupanti, sintomo di un Paese in ‘retromarcia’
e di un trasporto merci che gira al minimo”.
Nonostante il mercato vada malissimo, aggiunge Tentori,
“l’approccio e gli interventi dei decisori, siano essi il
Governo che gli enti locali, restano frammentari, non legati
ad un concetto di vera programmazione e, a volte,
addirittura dannosi”.
Poi spiega: “Da un lato, abbiamo un’offerta di veicoli
commerciali e industriali Euro 6 introdotti sulle strade
d’Europa ancor prima che i relativi standard di emissioni
diventassero obbligatori, dall’altro mancano le opportunità
di mercato per sostituzione del parco circolante e, nel
contempo, strumenti di politica economica e stimoli che
consentano al mondo del trasporto italiano di rinnovare il
proprio parco”.
L’Europa, aggiunge l’esponente della Federazione italiana
concessionari auto, ha “giustamente imposto nuove tecnologie
per la riduzione degli inquinanti” che portano i veicoli
nuovi ad emissioni prossime a zero, ma, sottolinea, “in
Italia siamo alla falsa ecologia”.
“Piuttosto che assumere un orientamento deciso, espressione
di una programmazione seria ù aggiunge – in Italia
preferiamo affidarci, specie in prossimità della stagione
invernale, a provvedimenti estemporanei di blocco temporaneo
della circolazione dei veicoli obsoleti, con pochi controlli
e senza un adeguato e reale quadro sanzionatorio”.
Massimo Tentori conclude con un invito: “Se lo Stato non è
in grado di esprimere una politica attiva, almeno cerchi di
affrontare centralmente, in modo razionale e coordinato,
gli interventi per limitare la circolazione dei veicoli
obsoleti ed il loro carico di emissioni, superiore
trenta/quaranta volte a quello dei mezzi di ultima
generazione”.
La crisi del settore veicoli commerciali s’accompagna a
quella oramai “consolidata” nel comparto autovetture. I dati
Acea dicono che a settembre, le nuove immatricolazioni di
autovetture sono risultate in calo per il dodicesimo mese
consecutivo. La domanda di nuove auto è scesa del 10,8%,
pari a 1.099.264 unità, rispetto a settembre 2011. In Italia
il calo è misurato in -25,7%.
Da gennaio a settembre, il mercato Ue si è ridotto del
7,6%, rispetto ai primi nove mesi del 2011 e in Italia del
20,5%. (Public Policy)
SPE