(Public Policy) – Roma, 15 ott – (di Gaetano Veninata)
Insieme a Vendola e Bersani ha presentato sabato la Carta
d’intenti dell’alleanza a tre Pd-Sel-Psi, molto poco
montiana, basata su 10 punti: Europa, democrazia, lavoro,
uguaglianza, libertà, sapere, sviluppo sostenibile, beni
comuni, diritti e responsabilità.
Riccardo Nencini è segretario socialista dal 2008 (si
chiamava ancora Ps), poi venne riconfermato nel 2010. Tra
quattro giorni compierà 53 anni. È assessore al Bilancio
della Regione Toscana, e grande appassionato di ciclismo
(suo zio Gastone vinse tra il 1957 e il 1960 un Giro
d’Italia e un Tour de France).
D. QUALE PUÒ ESSERE IL CONTRIBUTO DEL PSI ALL’ALLEANZA?
R. Innanzitutto mettiamo a disposizione la nostra storia,
ovvero la buona storia del Novecento italiano, la storia
della sinistra riformista. La foto fatta due giorni fa (con
Bersani e Vendola; ndr) cancella la foto di Vasto
(Bersani-Vendola-Di Pietro; ndr) e rende più forte la
sinistra riformista cancellandone la parte giustizialista.
Secondo: lavoriamo sui contenuti, soprattutto la parte che
riguarda la laicità, la flexsecurity, l’attenzione alle
piccole e medie imprese, la patrimoniale sulle grandi
ricchezze. Che non è una tassa in più, ma è una tassa per i
grandi ricchi, che cancella le tasse al piano più basso.
Il terzo contributo principale che noi del Psi possiamo
dare, riguarda il collegamento europeo, che è quello del
socialismo liberale che in Europa ricomincia a conquistare
terreno.
D. RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO È UNA DELLE VOSTRE PRIORITÀ,
ESATTAMENTE COME COMBATTERE LA PRECARIETÀ. BASTERÀ ATTINGERE
ALLA RENDITA DEI GRANDI PATRIMONI FINANZIARI E
IMMOBILIARI PER FINANZIARE QUESTO PROGRAMMA, QUANTOMENO
AMBIZIOSO?
R. Per partire sì. La nostra ipotesi di patrimoniale
prevede un introito, per l’erario pubblico, di 90-100
miliardi di euro, con una tassazione straordinaria di
redditi e patrimoni superiori a un milione e mezzo di euro.
Servirà innanzitutto a cancellare l’Imu sulla prima e unica
casa di proprietà, ad abbattere la tassazione sulle piccole
e medie imprese, favorendo naturalmente un effetto a catena
sugli stipendi a reddito fisso, facendo così aumentare la
capacità di spesa delle famiglie.
D. LEI HA DETTO ‘DI MONTI NON POSSIAMO CERTO BUTTARE VIA LA
SOBRIETÀ’. COSA BUTTIAMO VIA ALLORA?
R. Buttiamo via l’eccessivo rigorismo, quest’Italia che
gioca costantemente con il catenaccio.
D. L’ALLEANZA CON L’UDC È UN’IPOTESI TRAMONTATA?
R. Assolutamente no, io lavoro a questa ipotesi da tre anni
e mezzo. È ancora oggi valida, anzi io ritengo che sia la
strada maestra. Tutte le grandi riforme che l’Italia ha
conosciuto sono passate da un accordo tra la sinistra
riformista e i cattolici liberaldemocratici.
D. PERÒ CASINI DI MONTI NON BUTTEREBBE NULLA, LO VORREBBE
PREMIER
R. Guardi, io non vorrei che in Italia l’unica cosa
dichiarata illegale alla fine siano le elezioni. Le
elezioni, nel momento in cui le tieni, libere e fondate sul
voto segreto, se danno un risultato quel risultato bisogna
farlo proprio.
D. E CON L’IDV, DISCORSO CHIUSO?
R. C’è una cosa che ha detto Di Pietro alcuni mesi fa, ‘io
non sono un uomo di sinistra, in una condizione normale,
senza Berlusconi, il mio partito sarebbe contro la
sinistra’. Bene, avanti.
D. MA SEL INTENDE DIALOGARE CON DI PIETRO
R. Sel ha sottoscritto con me e con Bersani regole per le
primarie, appello pubblico e carta d’intenti. Io mi fido di
Vendola, non solo di Bersani. (Public Policy)