(Public Policy) – Roma, 18 feb – “Grillo è uno che non ha
mai risposto a una domanda in vita sua, dice tranquillamente
‘via dall’euro, mille euro a tutti’ eccetera eccetera, e
questo ci porta verso la Grecia. Capisco cosa muove la gente
ad aderire a queste proteste, ma attenzione perchè il Paese
non è fuori dai guai”. Lo dice il leader del Pd Pier Luigi
Bersani parlando a Pomeriggio Cinque su Canale 5.
“La protesta da sola – aggiunge – non porta da nessuna
parte, non possiamo pensare di vincere sulle macerie, può
essere pericoloso. Chi protesta deve sapere che si rischia
se non c’è una governabilità in questo Paese”. Per quanto
riguarda le priorità del prossimo governo Bersani parte dal
lavoro: “Bisogna pensare a una politica che migliori i
consumi e gli investimenti: far girare la liquidità delle
piccole imprese; fare un piano di piccole opere subito che i
Comuni possano attivare; poi c’è il campo dell’economia
verde; la banda larga; bisogna occuparsi dell’economia
reale, insomma, abbiamo passato degli anni a pensare alle
regole del lavoro, che sono importanti ma non sono tutto”.
Sulle donne in Parlamento: “Ci vuole un meccanismo che
renda inevitabile una presenza in Parlamento di – almeno –
il 40% di donne. Da lì cominceranno loro a dirigere il
traffico, prima insegnando la buona educazione a qualcuno di
come si parla delle donne. Poi facendo leggi contro il
femminicidio, ma non solo: si parlerà di servizi, del tema
del carico familiare con il problema dell’autosufficienza”.
Secondo il leader Pd la coalizione di centrosinistra “è
solidissima e durerà: le altre dureranno poco, molto poco”.
Per Bersani inoltre le “inchieste influiscono nella campagna
elettorale, ma non si tratta di invenzioni, ma di problemi
reali. La magistratura deve fare il suo compito con
responsabilità e discrezione. Eran tutti fatti con la coda
lunga, non si può parlare di conigli estratti dal cappello”.
Anche per il caso Mps? “Nel caso specifico – risponde – si
tratta di manager infedeli da un lato, dall’altro di una
carenza della politica nel non mettere a punto gli strumenti
con cui questi meccanismi possono gonfiarsi: scarso
controllo dei derivati, bilanci truccati e meccanismi di
utilizzo di scudi fiscali”.
Fare il presidente della Repubblica è un’idea che Bersani
non ha “mai neanche considerato. Governare adesso è molto
pesante, chi ne ha troppa voglia o si propone con troppa
leggerezza non è adatto. Ho l’idea che non sarò l’uomo solo
al comando, ci vuole umiltà e apertura mentale. Io chiedo
agli italiani il 51% ma lo userò come fosse il 49%. Non
intendo essere fazioso nè settario. Siamo stati dei passisti
che hanno dimostrato di saper fare degli scatti, gli ultimi
tre giorni faremo lo scatto mobilitando la nostra arma
atomica che è il popolo delle primarie”. (Public Policy)
GAV