(Public Policy) – Roma, 11 gen – Si dice favorevole a un
provvedimento di amnistia, disponibile al dialogo con la
coalizione Italia Bene Comune e con il Movimento 5 Stelle, e
si rallegra del fatto che Giovanni Favia, epurato dalle fila
grilline, abbia accettato di candidarsi nella sua lista.
Il magistrato in aspettativa Antonio Ingroia fa il suo
debutto alla Camera, per ora con una conferenza stampa, in
attesa delle elezioni di febbraio. Presenta il simbolo
ufficiale (oggi depositato al Viminale) e le linee
programmatiche di Rivoluzione civile (lista comune con Idv,
Pdci, Prc, Verdi e Movimento arancione).
CONTRO LE POLITICHE NEOLIBERISTE
“Oggi con il mio nome la Rivoluzione civile entra alla
Camera – ha esordito Ingroia, introdotto dal capogruppo Idv
a Montecitorio Antonio Borghesi – rappresentando il nostro
simbolo (un Quarto Stato stilizzato; Ndr), quei cittadini
che avanzano e fanno il passo in avanti che avevo chiesto.
Un impegno sostenuto dalla buona politica, da quei partiti
che si sono sempre opposti alle politiche neoliberiste di
Berlusconi e Monti”.
SULL’EX GRILLINO FAVIA
“Giovanni Favia ha accettato l’offerta della candidatura –
ha precisato il magistrato palermitano, classe 1959 – ma
voglio subito dire che questo non è un segnale di ostilità
nei confronti del M5S, anzi, vogliamo portare avanti le
stesse battaglie”. Favia sarà secondo in lista in Emilia.
L’OBIETTIVO È GOVERNARE E CAMBIARE IL PAESE
“Il nostro è impegno civile – ha detto ancora Ingroia – che
decide di entrare nelle istituzioni che le ultime
maggioranze hanno trasformato in peggio. Nostro obiettivo è
governare e cambiare il Paese. Io ho messo in gioco faccia,
storia ed esperienza”.
SUI PARTITI AMICI E SULLE FUTURE ALLEANZE
“Rifondazione e gli altri partiti che mi sostengono – ha
detto il magistrato in risposta a una domanda – sono
componenti di un nuovo soggetto, non alleati. Questa lista
comune è una cosa nuova che i partiti sostengono”. E sul
dialogo in Parlamento: “Ci sarà con le forze politiche con
cui abbiamo qualcosa in comune, non con Monti e Berlusconi.
Con Grillo e con il centrosinistra potremo allearci su
singoli temi, così si riforma un Paese”.
Le risposte di Pd e M5S non sono però piaciute, finora, a
Ingroia: “Deludenti, soprattutto per i cittadini che hanno
bisogno di convergenze su certe battaglie. Quello che il
centrosinistra sta facendo, guardando a Monti e non a noi è
un errore. Lo stesso vale per Grillo, persona che stimo – è
anche un amico – che oggi ha fatto dichiarazioni diffidenti
nei nostri confronti: cambierà idea quando vedrà le liste”.
EMERGENZA CARCERI
Alla domanda di Radio Radicale sul tema carceri, Ingroia ha
risposto: “Non si può prescindere dall’emergenza carceraria,
è un problema grave. Scandalosa è la condizione dei detenuti
come i tempi dei processi penali. Sono certo che Rc farà
proposte concrete sul tema e sono convinto che saremo in
tanti in Parlamento a farne. Sono favorevole all’amnistia –
ha concluso Ingroia – ma che non abbia effetti come le
amnistie dei Governi Berlusconi che servivano solo a
togliere dai guai i ricchi e i potenti”.
In realtà l’ultima amnistia (causa di estinzione di reato e
pena) risale al 1990. Il Governo Berlusconi ha realizzato
solo un provvedimento di indulto (estinzione della pena; il
3 agosto 2003), mentre l’ultimo indulto risale al 2006
(Governo Prodi).
LA LISTA
“La prima fila – ha spiegato Ingroia – sarà occupata dal
mio nome, ovunque. La seconda fila vedrà impegnata la
società civile, da Favia a Ilaria Cucchi, da Gabriella
Stramaccioni a Franco La Torre e Flavio Lotti, da Giovanna
Marano ad Antonio Di Luca. Bisogna valorizzare la società
civile, ma non vogliamo mortificare i partiti: i loro
esponenti saranno in terza fila, poi ci sarà una miscela”.
(Public Policy)
GAV