(Public Policy) – Roma, 11 feb – “Amnistia? Sono favorevole.
C’è una situazione gravissima del sistema carcerario e
quella dell’amnistia è una misura tampone, deve essere
mirata e deve escludere i reati più gravi, come quelli
mafiosi”. Così ha risposto Antonio Ingroia, leader di
Rivoluzione civile, alla domanda sul provvedimento di
amnistia, durante l’intervista video di oggi al Corriere.it.
Ingroia, rispondendo a una domanda dei lettori, ha
aggiunto: “Oltre all’amnistia, il sistema carcerario ha
bisogno di un intervento sistematico. Siamo di fronte al
fallimento di due leggi, quella sugli stupefacenti e la
Bossi-Fini. Dobbiamo fare i conti con il fatto che le nostre
carceri sono piene di immigrati, la legge Bossi-Fini deve
essere riformata. Interveniamo anche riformando la legge
sugli stupefacenti, distinguendo le droghe leggi da quelle
pesanti, solo così si può risolvere il problema”.
SUL LAVORO, ECONOMIA E LEGALITÀ
Sui temi del lavoro “abbiamo dedicato una parte importante
del nostro programma, quella di oggi è una situazione
drammatica”, ha detto il magistrato. Per difendere i diritti
dei lavoratori “vogliamo ripristinare l’articolo 18.
Vogliamo introdurre la democrazia nei luoghi di lavoro
aumentando la possibilità d’incidenza nelle decisioni in
azienda. Dobbiamo invertire le forme di contratto, perché il
precariato deve diventare l’eccezione e i contratti a tempo
indeterminato la regola”.
“Dobbiamo colpire al cuore l’economia illegale, mafiosa e
l’evasione fiscale – ha aggiunto – perché la legalità può
diventare motore di sviluppo economico. Abbiamo in programma
di istituire un fondo per le imprese che investono al sud e
sui piani di occupazioni giovanile”.
“Il Pd non ha mai fatto una
vera lotta della mafia, non ha mai perseguito l’obbiettivo
che noi abbiamo al centro della nostra agenda:
l’eliminazione delle organizzazioni criminali. Le loro
politiche sono andate di pari passo con quelle di chi ha
governato fino ad ora, provvedimenti di contenimento alla
mafia, non di eliminazione”.
Per aiutare la crescita economica del Paese, una delle
proposte di Rivoluzione civile riguarda la riforma delle
banche italiane: “Il grande fiume di denaro che ogni anno
arrivata dalla Banca centrale europea agli istituti bancari
privati deve essere interrotto. Un sistema inutile, che
avvantaggia gli istituti privati. Noi proponiamo un istituto
di credito pubblico bancario che immetta questi soldi nel
Paese non con il 10% di interesse, ma con il 2%”.
SUL VOTO UTILE
“Voto utile a chi? Bersani fa una grande propanganda su
questo per battere le destre. Ma in realtà il Pd va incontro
ad un accordo con Monti. Quindi dare un voto al Pd è
rischiare di darlo anche a Scelta civica”.
“Non ho come nemico Bersani – ha proseguito – mi sembra
proprio il contrario. Da Renzi a Francescini mi hanno
attaccato. Noi facciamo una critica aspra al centrosinistra,
ma è ovvio che i nostri avversari politici sono dall’altra
parte”.
SULLE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI
Tra le domande poste a Ingroia è arrivata anche quella sul
pontificato del Papa, che oggi ha annunciato le sue
dimissioni per il 28 febbraio: “E’ stato più un uomo di
pensiero che di azione. Rispetto a Giovanni Paolo II non ha
trascinato il mondo cattolico e laico. Ho ancora in mente le
parole di Wojtyla pronunciate ad Agrigento contro la mafia”.
“Sono sempre stato abbastanza critico sulla Chiesa – ha
concluso – ricordo che ci sono stati molti uomini di Chiesa
che hanno lottato, come don Pino Puglisi, e questi
preti-coraggio hanno fatto poca carriera nell’istituzione.
Dobbiamo auspicare che la Chiesa si impegni maggiormente ad
aiutare questi uomini”. (Public Policy)
SOR